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Rivoluzione Milan, fiducia ai giovani, ma fino a quando?

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13 anni agoon
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Redazione
Il Milan riparte da Massimiliano Allegri. Chi sperava – o anche solo pensava – di vedere il tecnico toscano lontano dalla panchina rossonera in caso di sconfitta ad Udinese sarà rimasto deluso. Anche se, bisogna ammetterlo, a deludere non è stato Allegri o le sue scelte, bensì i singoli. Zapata impalpabile, oateng che entra e si fa espellere, il solito attacco sterile e la pochissima pericolosità sulle fasce laterali. Non gira, il Milan non gira, e per farlo tornare ad un livello quantomeno accettabile c’è bisogno di stabilità, non del solito terremoto “alla Zamparini”.
Galliani ha confermato Allegri, ma la fiducia sembra comunque essere a tempo. In ogni caso ora l’ex allenatore del Cagliari ha poche ore a disposizione per inventarsi la formazione da schierare mercoledì sera proprio contro i sardi, loro sì in pieno caos per il rinvio della partita contro la Roma. Ma il campo è un’altra cosa, e senza gli squalificati Zapata e Boateng, Il Milan dovrà cambiare pelle come fa un camaleonte quando si sente in pericolo. Ed il pericolo dei rossoneri è l’ennesima brutta figura davanti al pubblico di “San Siro”.
Intanto la vittoria per scacciare la crisi, poi si penserà al resto. E che resto. Modulo, sacrificio, voglia di risollevarsi. Quello che abbiamo visto finora ha tutta l’aria di essere un Milan non definitivo, complici le tante assenze importanti. Ma Allegri deve fare di necessità virtù, e tra quelli che hanno dimostrato di avere più forza di volontà c’è Stephan El Shaarawy, a segno anche ieri con l’Udinese. E pure da Bojan sono arrivati segnali incoraggianti nei pochi minuti disputati. Loro 2 di fianco a Pazzini, con Boateng spostato nel ruolo a lui più congeniale, ovvero in mezzo al campo? Ben vengano le nuove idee, almeno se si toppa clamorosamente c’è un altro alibi.