Amarcord
Zemanlandia rianima il campionato, la sorpresa è dietro l’angolo

Published
13 anni agoon
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Redazione
Ci voleva proprio, in questo campionato povero di grandi nomi e maltrattato dalle note vicende che con il calcio hanno poco a che vedere, una ventata di freschezza, portata, e questo è paradossale, da un 65enne di Praga. Chi se non lui, Zdenek Zeman, croce e delizia della Roma. Delizia perchè i giallorossi esprimono un bel gioco, arioso e votato all’attacco, sbrilluccicante, pieno di fronzoli e lustrini, ma non sempre per tutti i 90′. E qui sale in cattedra la croce, spesso e volentieri rappresentata dagli attaccanti ospiti, magari schiacciati per gran parte del tempo, e poi lasciati liberi di riespirare per 20′ fatali.
Alberto Gilardino ed il Bologna ne sanno qualcosa. I felsinei hanno ringraziato e se ne sono tornati in Emilia con 3 punti preziosissimi in tasca, ma l’andamento della partita è stato sconvolgente. Non sono bastati più di 65′ in vantaggio per 2 a 0 alla Roma per portarsi a casa l’intera posta in palio. Incredibile. Ma nemmeno troppo, se poi si pensa che l’allenatore è Zeman, non propriamente il mago della difesa. Ma alla sbadataggine di gente esperta come Stekelenburg e Burdisso va aggiunto anche lo scarso impatto con il nostro calcio di Piris.
Il terzino destro paraguaiano è dannoso anche più dell’inferiorità numerica, e se continua così, Taddei impiegherà ben poco tempo a soffiargli il posto. Quello che tempo fa era un ottimo esterno offensivo, impiegato nella posizione di terzino. L’intuizione non va data a Zeman, ma rientra pienamente nella sua visione tattica di gioco. E meno male che è così, perchè altrimenti questo campionato rischierebbe di diventare banale, mentre con la Roma sembra proprio che di banale non ci sarà mai nulla.
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