Serie A
Udinese: cessione in vista?

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1 settimana agoon
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Luca Boate
Udinese: cessione in vista? Una domanda la cui risposta non è semplice. Prova a farlo l’ex direttore sportivo friulano Gerolin.
L’Udinese sarà venduta? Questa domanda non ha una risposta chiara. Ma sicuramente, viste le tante voci, è una eventualità da non scartare a priori e che merita di essere approfondita. Manuel Gerolin, ex direttore sportivo dei friulani, ne ha parlato così al Messaggero Veneto:
“Dura sostituire i Pozzo, ma sarei meno preoccupato se si arrivasse a una gestione ‘modello Atalanta’, in cui prevalga ancora la competenza”.
E se arrivassero americani pieni di soldi?
“Parliamone e prima vediamo chi sono, quali sono le loro ambizioni e intenzioni. E poi vediamo anche se questa trattativa, confermata dal paron, andrà in porto. Aspettiamo anche, perché non è facile trattare con i Pozzo. Sarebbe auspicabile che alle grandi possibili grandi risorse economiche corrisponda la competenza che finora ha portato l’Udinese ai vertici, facendone un esempio d’imprenditorialità a livelli mondiali. Replicare o integrare il loro modello è difficile. Per molte società oggi conta avere solo un buon segretario o una buona amministrazione, senza curarsi troppo dello scouting che si affida agli algoritmi o a persone senza capacità ed esperienza. Invece, chi ha conservato il sapere è ancora avanti, come il Napoli, il Bologna, l’Inter e l’Atalanta”.
Lucca, Bijol e Solet sono pronti a partire?
“State tranquilli che si lavora già in prospettiva, con o senza americani. L’Udinese è sempre stata brava a ripartire”.
Udinese: cessione in vista?
L’eventuale cessione dell’Udinese è un tema che oggi appare ancora incerto, ma che merita attenzione. Soprattutto per il peso storico e gestionale che la famiglia Pozzo ha avuto nel club. Dopo oltre trent’anni di presidenza, la possibilità che i friulani cambino proprietà apre a scenari molto delicati. Da un lato c’è la speranza di un rilancio economico e sportivo, magari con capitali stranieri importanti; dall’altro il timore di perdere un modello virtuoso che, pur con limiti e qualche passo falso negli ultimi anni, ha saputo fare scuola a livello europeo.
Come sottolineato da Manuel Gerolin, sostituire i Pozzo non è semplice, non solo per l’investimento economico richiesto, ma anche per la struttura profonda che hanno creato: scouting capillare, visione internazionale, attenzione al bilancio e una forte identità territoriale. Passare a una proprietà straniera significherebbe ridisegnare totalmente questo assetto. E il rischio – già visto in altri club italiani – è che si insegua solo il business, sacrificando la competenza tecnica e la progettualità a lungo termine.
È interessante l’ipotesi di un modello “alla Atalanta”, citato dallo stesso Gerolin: ovvero una proprietà che sappia investire, ma anche valorizzare il capitale umano e sportivo esistente, senza smantellare quanto di buono costruito. Questo sarebbe l’ideale, ma molto dipenderà da chi effettivamente si presenterà come acquirente.
Nel frattempo, l’Udinese non si ferma: come sempre, lavora sul mercato in uscita e in entrata, segno che il club è abituato ad affrontare le transizioni. Che siano con o senza americani, i friulani sembrano pronti a ripartire. Ma il futuro, in ogni caso, sarà tutto da scrivere.