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Napoli

ECCOLO, IL NUMERO PERFETTO: IL 4. E’ SCUDETTO NAPOLI!

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Il solito De Laurentiis

Il quarto tricolore ilumina la città, tra cori, fuochi e lacrime di gioia. Napoli, cuore del calcio, si prende la sua rivincita e festeggia il Napoli di Conte. Ed ecco il numero perfetto, il 4. Inseguito, nascosto, scaramanticamente evitato fino all’ultimo istante. Ora, invece, campeggia ovunque. Sventola sui balconi, rimbalza nei cori, illumina i cieli con i fuochi d’artificio: è il quarto scudetto del Napoli. Un numero che racconta una storia nuova ma carica di memoria, perchè a Napoli ogni vittoria è un richiamo a chi ha reso sacra la maglia azzurra: Diego Armando Maradona.

SCUDETTO FIRMATO CONTE

Questa volta, l’impresa è firmata Antonio Conte. Un tecnico del sud che ha saputo farsi amare da una città intera. Un Napoli scugnizzo, battagliero, mai domo, ha trionfato fino all’ultima giornata. Il successo sul Cagliari ha chiuso il cerchio e ha aperto una festa che ha avvolto ogni angolo della città. Dallo stadio Maradona – cuore pulsante della passione – fino ai Quartieri Spagnoli, dove il murale di Diego è diventato altare laico di una fede calcistica senza eguali.

UN POPOLO IN FESTA, UN’IDENTIT CHE ESPLODO

Il popolo partenopeo ha atteso con il fiato sospeso questo momento. E quando il verdetto è arrivato, la città si è trasformata in un enorme stadio a cielo aperto: corteo, clacson, fuochi, abbracci tra sconosciuti. A Scampia come al Vomero, a Fuorigrotta come al centro storico, Napoli è travolta si è ritrovata unita sotto la stessa bandiera azzurra. Anche il Carderelli, simbolo di risalienza, si è tinto di luce: azzurro speranza, azzurro vittoria.

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L’ATTESA PER CONTE E LA PROMESSA DEL FUTURO

Ora resta il grande punto interrogativo: Antonio. Conte resterà? Le parole del presidente Antonio De Laurentis lasciano spiragli, ma nulla è certo. Intanto, lunedì 26 maggio, il bus scoperto sfilerà sul lungomare tra ali di folla. Sarà l’ultima pagina di un romanzo iniziato in silenzio e finito in un grido collettivo: “Eccolo, il numero perfetto, il 4. E a Napoli, ancora una volta, ha scritto la storia.

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