Amarcord
Osvaldo: “Contento che la Roma sia prima, ma non sono pentito di averla lasciata”
Published
12 anni agoon
By
Redazione
Pablo Daniel Osvaldo è stato uno dei protagonisti della sfida di Copenaghen fra Italia e Danimarca. L’attaccante del Southampton ha segnato un gran gol nel primo tempo e, intervenuto ai microfoni di ‘Rai Sport’, nel post partita è tornato sul suo addio alla Roma la scorsa estate.
“In questo momento – ha raccontato – sono sereno e tranquillo. Sicuramente al Southampton ho trovato un ambiente diverso visto che lì usciamo dallo stadio a piedi dopo le partite di campionato. Sono contento che la Roma sia prima perché ho lasciato tanti amici in giallorosso e spero che possano continuare così fino alla fine. Non sono però pentito di essermene andato, mi spiace solo aver lasciato degli amici. Col Southampton comunque siamo secondi in classifica e le cose vanno bene”.
Il discorso si sposta poi sulla partita contro la Danimarca: “Abbiamo sofferto un poco, ma alla fine abbiamo trovato un risultato positivo. – ha commentato – Quando vengo chiamato in causa cerco di dare il mio meglio, sono a disposizione della nazionale e sono felice di essere in questo gruppo. Ovviamente mi piace giocare da titolare, ma posso dare una mano anche partendo dalla panchina. Il mister per me ha sempre belle parole e io cerco di ripagarlo in campo”.
Poi sul suo bel gol: “Ho pensato di fare quello stop per prendere in contro tempo il difensore e puntare alla porta, – ha detto – è un bel gol e l’importante è che sia servito per trovare il pareggio contro una squadra che gioca bene su un campo difficile. Lo dedico alla mia ragazza e ai miei figli”.
Non manca una considerazione sul Codice etico voluto dal ct, che in passato ha colpito anche l’ex giallorosso: “Penso che sia chiaro che un giocatore della Nazionale debba dare l’esempio e comportarsi bene. – ha concluso Osvaldo – Io e Mario abbiamo caratteri un po’ particolari, ma cerchiamo di fare il possibile. Prandelli vorrebbe che i calciatori facessero soltanto i calciatori nella vita? Per me c’è anche altro, ognuno è fatto a modo suo”.
You may like

Un libro scritto col cuore: Heysel, il peso della memoria

Magrin: l’erede mancato di Platini
26 LUGLIO 2006, INTER CAMPIONE D’ITALIA: ASSEGNATO LO SCUDETTO 2005-06

18 LUGLIO 1942, NASCE GIACINTO FACCHETTI

4 LUGLIO 2006, ITALIA IN FINALE: GROSSO E DEL PIERO STENDONO LA GERMANIA

26 GIUGNO 2006, TOTTI DECIDE DAL DISCHETTO















