Amarcord
Conte: “Oltre ai soldi contano le idee, sono ottimista per la Champions”
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12 anni agoon
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Redazione
Il tecnico della Juventus Antonio Conte ha parlato da Nyon, dove era ospite per il forum annuale degli allenatori. Fra i temi principali del suo discorso c’è stata la Champions League, oltre al calciomercato e alle avversarie nella corsa al terzo Scudetto consecutivo.
“Quando lInter conquistò la Champions League nel 2010 feci una profezia: ‘Ci vorranno anni prima che unaltra squadra italiana alzi la coppa’. Ora sono più ottimista. – ha affermato l’allenatore bianconero – Non è più tempo di Cenerentole, perché nella stagione passata ha fatto sognare il Borussia e il Borussia non è certo una sorpresa nel calcio europeo. Ma ci sono squadre che stanno crescendo, come il Manchester City, o che si sono ricostruite come appunto ha fatto il Borussia”.
“Noi italiani non dobbiamo farci spaventare dalle differenze economiche che ci separano dai grandi club del continente: oltre ai soldi contano anche le idee. Dobbiamo cercare di sopperire con lorganizzazione tattica, la mentalità, lidea di fare qualcosa di bello e la voglia di sorprendere”.
Per questo Conte è convinto che la sua Juventus possa arrivare fino in fondo in Europa. “Abbiamo un anno di più. Lanno scorso abbiamo giocato senza sapere bene che cosa ci aspettasse, ora abbiamo più esperienza, e qualche innesto di valore. Cominciamo il torneo nella giusta maniera cercando di avvicinarci alle migliori, anche se sappiamo che sarà difficile”.
Il tecnico juventino ha poi detto la sua sulle rivali di Madama: “Saranno le solite – ha sostenuto – aggiungendoci il Manchester City e perché no? Il Paris Saint-Germain. Ma attenzione al Borussia Dortmund: hanno stangato il Bayern in Supercoppa e sono già soli in vetta alla Bundesliga. Götze è stato rimpiazzato con Mkhitaryan che mi aveva impressionato con lo Shakhtar“.
Segue un’analisi delle avversarie dei bianconeri in campionato, anche sulla base di quelli che sono stati i colpi dell’ultimo calciomercato. Conte parte dal Milan. “Penso che Kakà sia un ottimo giocatore, uno che conosce bene lambiente e porterà esperienza e entusiasmo. – ha sostenuto – Kakà ha il Milan nel cuore e questo dice tutto. Con lui il Milan diventa un avversario ancora più temibile. Con lintelaiatura della stagione passata, nel girone di ritorno ha fatto i nostri punti, e i numeri bisogna ricordarli sempre e non solo quando fa comodo. Ora il Milan ha preso Kakà, Matri, e aveva già preso Balotelli a gennaio. Ha tutti i requisiti per lottare per lo Scudetto”.
Poi sulle altre ha dichiarato: “Il Napoli lanno scorso era più incentrato su Cavani e Hamsik, ma con i soldi della cessione del suo attaccante ha migliorato la squadra. Ha un attacco più completo, Hamsik cresce in continuazione. Se Bale vale 100 milioni e Ozil 50, quanto può valere Hamsik? L’Inter non aveva una rosa da buttare lo scorso anno e a maggior ragione non ce lha adesso. Somiglia al suo allenatore: ha già assorbito i concetti difensivi di Mazzarri, ed è brava a ripartire. È una delle cinque-sei squadre che possono competere per lo Scudetto. Poi c’è la Fiorentina, la Roma si è rafforzata, la Lazio ora la maltrattate, ma farà bene. La lotta per il titolo non sarà solo una questione fra Juventus e Napoli”.
Il pensiero va già alla prossima sfida contro l’Inter: “Due anni fa, la sconfitta subita in casa con loro ci fece scattare la molla che ci ha portato al successo. Ora dobbiamo stare attenti a non far scattare quella molla nella loro testa”, ha detto l’allenatore della Juve.
Infine sul fenomeno del razzismo nel calcio: “Quando giochi o stai lavorando in panchina non senti fischi né niente, perché sei concentrato sulla partita. Ma io vorrei parlare del razzismo e non solo, del problema della violenza in generale. Quando vedi un padre che ha il figlio da una parte, e un bastone per colpire il pullman della squadra dallaltro, che cosa vuoi pensare? Pensi, ma come crescerà questo bambino? E credo che questa sia la cosa peggiore in assoluto”.
“Questi fenomeni vanno combattuti facendo qualcosa: se cè da chiudere gli stadi facciamolo, una volta, due, tre, quattro, finché certa gente non capirà. – ha concluso – Alla Uefa si parla tanto di educazione e credo che il problema vada oltre il razzismo e gli attacchi ai pullman. In altri paesi applaudono lo spettacolo, se perdono pazienza. Loro vanno a vedere lo spettacolo, e noi ci troviamo a giocare contro il Celtic, a batterli e uscire fra gli applausi. Chissà se saremo mai così”.
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