Amarcord
Presentazione Kakà: “Con Balotelli faremo grandi cose”
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12 anni agoon
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Redazione
La presentazione si è conclusa.
Al Real Madrid non ti hanno utilizzato in ruoli a te non congeniali? “Quanto hanno influito gli altri giocatori? No, di solito ho giocato dove mi trovo bene. Ho perso continuità per la pubalgia e per il ginocchio. Con larrivo di Ozil e Di Maria cè stato meno spazio.
I tifosi del Milan possono sperare nello Scudetto? Il Milan deve sempre puntare alla vittoria, noi ci proveremo.
Ti senti di promettere qualcosa ai tifosi? Senti la pressione? Non sento la pressione di questa situazione. Sono contento di essere nuovo accanto ai tifosi.
(A Galliani) Rifarebbe la scelta di quattro anni fa? E inutile rivangare il passato. Fu una decisione della società, non di Riky, al contrario di Sheva. Kakà era sempre pressato da Florentino Perez. Il Milan e Kakà resisterono a cifre più alte di quelle di Bale (120 milioni da parte del City, ndr). In quel momento, ritenevo fosse giusto così per noi e per Riky che andava in club così importante.
Qualcuno ben informato dice che c’è stato un retroscena nella notte di domenica. Mio padre difende sempre i miei interessi. Domenica mi ha presentato i numeri dellaffare. Ho parlato con Caroline (la moglie, ndr). Poi ne ho parlato ancora con mio padre: che mi ha detto che doveva ritornare. Allora ho chiamato Galliani alle due di notte, alla fine lho svegliato (ride) e ci siamo accordati di tornare la mattina successiva a Milano. Gli ho anche fatto lo scherzo, dicendogli che non sarei tornato.
Hai sentito Berlusconi? Sì, è molto contento e ci siamo salutati.
Hai parlato con Scolari? “Ho un ottimo rapporto con lo staff della Nazionale brasiliana, ma loro non hanno influito nella mia decisione”.
Galliani prende la parola: A livello internazionale, negli ultimi cinque anni (parametro temporale utilizzato dalla Uefa nel ranking, ndr) solo unitaliana ha fatto sempre parte della fase a gironi di Champions: il Milan. In Italia, negli ultimi cinque anni, ha fatto 378 punti, più di Juventus ed Inter. Quindi, il Milan è nelle sette top europee. La storia che sono cambiati i tempi è sbagliata: abbiamo vinto un Scudetto tre anni fa, poi siamo arrivati secondi e terzi. Rivendico quindi la storia del Milan. È bene precisare, a beneficio anche dei nostri sponsor. Ricordiamoci sempre che non soffriamo di sudditanza psicologica perché non ce nè motivo.
Milan competitivo in Europa? Il Milan può essere competitivo sia in Europa sia Italia. Lotterà per tutti i titoli.
(A Galliani) Cosa ne sarà ora di Honda, alla luce delle dichiarazioni del presidente del Cska? Il mercato è appena finito, ci penseremo poi. Riky resterà e non adrebbe via nemmeno con leventuale arrivo del giapponese. Vi posso assicurare che non cè nessuna staffetta e nemmeno un accordo con i Galaxy.
Come pensi di trovarti con Balotelli? “Penso che sia un grande giocatore, penso che possiamo fare molto bene. Così come con Matri, Robinho ed El Shaarawy. Il Milan ha grandissimi attaccanti”.
Con Shevchenko avete molti punti in comune: insieme al Milan, poi ceduti, avete avuto difficoltà con Mourinho e siete ritornati. “Ho parlato con lui diverse volte. Io non direi che è stata colpa di Mourinho. Ho sempre cercato di avere la sua fiducia, ma lui aveva altre idee. Io mi sono sempre impegnato, ma l’infortunio mi ha penalizzato. E’ uno che invece mi ha insegnato molto, sia dentro sia fuori dal campo”.
(A Galliani) Cos’è Kakà a livello di affetti? “Io e Berlusconi eravamo tra i nostalgici. Dopo il suo addio, 15 mila tifosi non hanno più rinnovato l’abbonamento a San Siro. E io sarei stato quelli (ride)”.
Hai perso la voglia di giocare a Madrid? A livello personale sono cresciuto tanto perché ci sono stati tanti momenti difficili. Poi sono arrivato a questa situazione, quando ho deciso di tornare. Ringrazio la società e sono contento di averne fatto parte, anche se sarebbe potuta andare meglio. Qui posso ritrovare la gioia. Ancelotti? E stato molto sincero con me, abbiamo parlato molto. Il Real aveva altre idee, nuovi giocatori sono arrivati. La decisione di andare via è stata concordata con allenatore e società.
(A Galliani) Quando è stata ideata la trattativa? Quando è partito Boateng: se non fosse partito, kakà non sarebbe mai arrivato. Abbiamo fatto partire una prima punta come Pedagna ed è arrivato lesperto Matri. Gli ultimi giorni di mercato sono i migliori.
In che ruolo pensi di giocare? Prima devo parlare con il mister. Ho sempre fatto il trequartista e la seconda punta, ma sono a disposizione.
Che Milan ti aspetti? “Sono abituato ad un Milan vincente. So che le condizioni sono cambiate. Tanti giocatori sono nazionali. La mia scelta di tornare era basata sulla gioia che mi poteva dare nel giocare a calcio questa squadra”.
Ti senti debuttante dopo questi quattro anni difficili? “In questi anni non ho mai avuto continuità nel Madrid per gli infortuni e per la rosa. Adesso la condizione fisica è buona e questo mi dà motivazione”.
(A Galliani) Un aneddoto su questa trattativa? “Dieci anni fa, appena preso Rky, Ancelotti mi chiamo chiedendomi: “Ma dove l’avete preso questo fenomeno?”. All’epoca il merito fu di Braida e Leonardo. Questa volta non ci credevo. L’affetto a parole è una cosa. Vi assicuro che Riky lo ha dimostrato facendo un grande sacrificio economico. C’era la volontà del Real Madrid di cederlo, noi di prelevarlo. Ci avevamo già provato negli ultimi due anni. La trattativa è stata lunga. Alla fine, alle 2.35 di notte (domenica, ndr) si è conclusa”.
(A Galliani) C’è stato il cuore in questa trattativa? “Sì, il cuore ha contato, ma non solo. E’ stata anche una scelta tecnica. Dopo l’addio di Boateng, in accordo con Allegri, abbiamo pensato di tornare al 4-3-1-2. L’aveva anticipato il presidente berlusconi, dopo la qualificazione in Champions, che avremmo tentato di riportarlo. Aldilà dell’affetto, abbiamo pensato al lato tecnico”
Da giovane a veterano nello spogliatoio. “E’ un situazione nuova. ho imparato tanto qui, al Real e al Brasile: ora tocca a me. voglio aiutare questi ragazzi, ma devo imparare ancora molto”.
Emozionato del ritorno a Milanello? “Grazie dell’accoglienza. E’ stata un’emozione tornare. Dieci anni fa arrivavo qui al Milan in un altro contesto, ma è stata una grannde emozione. Sembra di non essere mai andato via”.
Sulle note di Venditti, scorrono le immagini di Kakà al Milan.
L’ad del Milan ripercorre la carriera del brasiliano. Racconta delle tante voilte in cui ci è stato un riavvicinamento dal 2009 ad oggi. Spiega che è un giocatore speciale: “Riportarlo a casa è un fattore d’orgoglio. E’ un’emozione per noi e per i tifosi. Berlusconi mi ha chiamato quattro volte domenica mentre era a Madrid: mai successo in 27 stagioni da quando lui è presidente. Bertornato a casa Riky!”
Kakà e Adriano Galliani mostrano la maglia del Milan e si stringono la mano davanti ai fotografi.
Ore 12,07 Kakà arriva nella sala stampa di Milanello: sembra emozionato come il primo giorno di scuola.
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