Amarcord
Lippi appoggia Prandelli: “E’ vero, troppi stranieri. Lascia? Fa bene”
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12 anni agoon
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Redazione
Marcello Lippi, in vacanza a Viareggio approfittando della sosta della Superliga cinese, parla a 360 gradi del calcio italiano, dal suo punto di vista, quello del ct campione del mondo.
E a proposito di ct, alcune delle sue dichiarazioni sono proprio rivolte all’attuale allenatore dell’Italia, Cesare Prandelli, a cui dà il suo appoggio riguardo a un suo probabile ritiro dopo i Mondiali del 2014: «Lo capisco, ha dieci anni meno di me, e quindi vuole costruire una squadra lavorandoci tutti i giorni. Auguriamogli di vincerlo. Ci sono sette-otto squadre che possono. In ogni caso dopo non avrà problemi a trovare un club». Ma non solo Nazionale: con il ct Prandelli, Lippi condivide anche l’idea che gli stranieri in Serie A siano troppi. «Gli stranieri. Troppi. Sono daccordo con Prandelli. Se compri uno importante, niente da dire. Ma se compri tanto per comprare, perché il passaporto è scritto in unaltra lingua, allora no. Oltre il 50% di stranieri in campionato non va. Ci sarà meno spazio per i futuri Gabbiadini, Verratti e Insigne che erano stati titolari in A. Ricordo quando Ciro Ferrara era c.t. dellUnder 21: convocava in B e C, non aveva scelta. Ora si rischia di tornare a situazioni del genere. E mi chiedo: perché?».
Tra gli stranieri arrivati in Italia campioni del calibro di Higuain e Tevez. Per l’allenatore toscano chi completa la squadra alla perfezione è l’attaccante argentino: «Higuain. Non era mica facile sostituire Cavani, uno che fa 30 gol a stagione, insegue tutti, va a colpire di testa in difesa su calcio dangolo, lotta su ogni pallone. Non cè un altro così. Ma cera il nuovo progetto Benitez, il cambio di modulo, e serviva il centravanti ideale: Higuain è una prima punta atipica, di gran movimento, che aprirà spazi agli altri. Perfetto. Tevez sembra fatto per la Juve di Conte. Personalità, temperamento, grinta e i gol. Ideale».
C’è chi invece dice che il vero colpo di mercato dell’Inter sia stato Mazzarri: «Bella forza, io lho detto tre mesi fa: vale un centravanti da 30 gol. Perché sa costruire una squadra. E ho detto tutto».
Nella Milano rossonera invece è tornato Kakà che potrebbe oscurare El Shaarawy: “Lambiente lo aspettava con entusiasmo, lui voleva il Milan. Potrebbe essere la formula vincente. Una grande deve avere almeno cinque grandi attaccanti da far girare. Non è un accantonamento: scherziamo?».
E su Giuseppe Rossi, appena arrivato alla Fiorentina dove già sta facendo benissimo, Lippi fa mea culpa per non averlo portato in Sudafrica nel 2010: «Ho sbagliato. È un bravissimo ragazzo, ha tecnica superiore e una potenza più che proporzionale al suo fisico. Montella mi sembra lallenatore che può lanciarlo definitivamente. E si combina benissimo con Gomez, attaccante che fa un lavoro enorme per la squadra e segna anche».
Tra le squadre italiane che lo incuriosiscono di più la Roma, perché ha “un progetto che intriga. Intanto Garcia mi sembra proprio bravo. Poi De Rossi mai così sereno da anni: ha ritrovato entusiasmo, il figlio in arrivo aiuta, ma di sicuro in campo di diverte. Strootman è fortissimo: se De Rossi e Totti saranno ai loro livelli, lolandese sinserirà alla perfezione“.
Un giocatore che invece Marcello Lippi avrebbe voluto vedere in Serie A: «Falcao. Un attaccante straordinario, incredibile».
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