Collovati: “Prandelli non lascerà nessun vuoto, Zac o Ranieri al suo posto”

L’addio di Cesare Prandelli e la sua successione, fanno discutere. Abbiamo chiesto in Esclusiva per Calcissimo.com l’opinione di Fulvio Collovati, Campione del Mondo nell’82, a tal proposito…

Prandelli lascerà la nazionale: secondo te perché?
“Due ragioni: ha capito che era alla fine di un ciclo e più di cosi non può fare, poi il fascino di allenare una grande (Milan o Juve) o l’estero, perché dopo aver allenato la Nazionale per lui si aprono scenari internazionali”.

Che vuoto lascerà?
“Nessun vuoto. Cosa avrebbero lasciato, allora, Bearzot e Lippi campioni del Mondo? In nazionale devi fare risultati, non piacere alla gente e ai giocatori”.

Il nuovo allenatore si troverà più un’eredità tecnica positiva o sarà più difficile pareggiare le qualità umane di Prandelli?
“Chi andrà ad allenare la nostra Nazionale si troverà di fronte ad un calcio italiano che sforna sempre meno talenti  per la maglia azzurra, con l’Handicap della sostituzione di Pirlo, Buffon, Barzagli. E se pensiamo che sopperiamo all’assenza di Balotelli con Gilardino… E la nostra under 21 intanto perde col Belgio…”.

Probabilmente Cesare annuncerà l’addio prima dei Mondiali: potrebbe pesare nella testa dei giocatori?
“Non L’ho capita questa fretta  di annunciare il tutto, tanto nell’ambiente si viene a sapere e i giocatori lo sanno. Ma non penso che pesa nella testa dei giocatori”.

Quali caratteristiche dovrebbe avere il nuovo CT?
“L’allenatore della Nazionale deve essere un selezionatore, cioè scegliere il meglio del nostro campionato e assemblarlo. Non sempre è così, ma è il ruolo che fa sempre discutere, per  cui ci vorrebbe uno di buon senso e buon comunicatore. In questo Prandelli era bravo”.

Si fanno tanti nomi: qual è secondo te il più indicato? Perché?
“Zaccheroni e Ranieri sono due possibili scelte in questa chiave. Ottimi allenatori, con l’esperienza giusta, ma come dicevo prima, per una questione generazionale, andare ora su quella panchina comporterà molte critiche”.