Amarcord
Collovati: Milan, Kakà non basta, grande Napoli grazie a Benitez, lInter a una punta
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12 anni agoon
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Redazione
Riviviamo i temi della 10 giornata in Esclusiva per Calcissimo.com con Fulvio Collovati.
Partiamo dalla vittoria del Napoli: un altro segnale importante al campionato…
“Certo, il Napoli è una candidata credibile per lo Scudetto perché non molla e il merito è di Benitez“.
Ci saranno però ancora polemiche per il rigore non assegnato a Cuadrado con espulsione beffa che toglierà il colombiano a Montella contro il Milan: che ne pensi? Come si può sbagliare una decisione tanto evidente?
“I calciatori di oggi, o la maggior parte di loro, quando entrano dentro l’area esasperano la caduta spesso simulando, questo inganna e condiziona gli arbitri che sono portati a dare rigori che non ci sono, mentre quelli che ci sono non li danno… Io avrei un deterrente: non darei più rigori,o meglio solo nei casi eccezionali di cadute incredibili davanti al portiere. Vedrete che assisteremo a meno voli plastici in area…“.
In casi come questi, non si può almeno tornare indietro sull’ammonizione e almeno non punire ulteriormente?
“L’immagine della televisione potrebbe aiutarti almeno a ritornare sui tuoi passi…“.
Come ipotizzavi qualche giorno fa, ora la frattura tra le prime tre e le altre è netta: il trio è in fuga…
“Penso di sì, c’è troppa differenza di qualità, di rosa, di mentalità, basti vedere come ha giocato Mazzarri a Bergamo, con una punta sola, l’Atalanta con 3“.
Dietro c’è ancora una volta un Verona strabiliante: Mandorlini sta compiendo un piccolo miracolo…
“Mandorlini ha coraggio, Toni e ritornato il Toni del mondiale 2006, giocano senza paura, è una squadra costruita in modo intelligente“.
Il Milan non è fuori dalla crisi, ma ha ritrovato Kakà: alla fine può rivelarsi l’acquisto dell’anno il brasiliano?
“Penso che il solo Kakà non basti al Milan per recuperare il terreno perduto. Se togli Balotelli e qualcun altro, il resto è poca cosa“.
E’ una Serie A in cui si segna tantissimo: più merito di un calcio finalmente offensivo o demerito delle difese che ormai di italiano hanno poco?
“Tutte due le cose. Alcune squadre hanno più coraggio e rischiano di più, le difese però fanno paura. Forse è il caso di ritornare alla scuola difensiva di una volta. Questa mancanza, di fatto, ci fa andare ad acquistare difensori brasiliani, argentini e questo lo trovo incredibile, noi che eravamo i maestri della fase difensiva…“.
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