Amarcord
Cinque Motivi per vedere Milan-Napoli
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12 anni agoon
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Redazione
Benitez contro il Milan
Il buon Rafa ed i rossoneri. Una storia iniziata circa ventanni fa e che ancora continua nel segno del rispetto ma anche nel solco di ricordi tanto belli quanto amari a seconda del palato utilizzato per lassaggio. Rafa ammiratore di Sacchi, Rafa capace di rimontare da tre a zero e fare piangere milioni di tifosi milanisti, Rafa costretto a subire la vendetta sportiva solo due anni dopo, Rafa battuto nel derby nella sua stagione più sfortunata, Rafa che ora ci riprova nellanno del suo riscatto di fronte ad un Italia che troppo presto lo aveva giudicato certamente nel modo sbagliato.
Higuain e non Oliveira
Certi addii sono meno dolorosi se si ha la forza di trovare il modo di andare avanti e di trovare nuovi stimoli se non addirittura nuovi amori. Nel 2006 Shevchenko decise che, basta, doveva andare via, andare a vincere altrove, andare dove cerano altre prospettive e forse, i maligni dicono, non corsi di inglese ma tanti tanti soldi. Nel 2013 Cavani, a detta di molti giustamente, ha detto sì ad una proposta faraonica di una squadra inzuppata di stelle. Situazioni simili affrontate diversamente. Il Milan, dopo molte ricerche, comprò un poi deludente Ricardo Oliveira, il Napoli si sta consolando con uno strepitoso Higuain. Ecco la prima differenza in questa breve storia. Differenza sostanziale per trasformare le lacrime di dolore in lacrime di gioia. Certi scrittori però rendono meglio quando sono tristi ed in difficoltà. Quel Milan, alla fine della stagione, vinse la Champions, saprà il gioioso Napoli fare altrettanto?
Due città, due mondi
Basta scendere dal treno in Stazione Centrale a Milano o a Napoli per capire le differenze fra due realtà che rappresentano due modi di vivere certamente diversi. Il correre di Milano contro il saper godere del camminare di Napoli, le urla e le spinte di persone ammassate in un bar appena dietro Piazza Duomo con il caffè con pure il bicchiere dacqua vicino Piazza Plebiscito. Il prendersi troppo sul serio, con il saper ridere della vita, il saper essere equilibrati nelle vittorie e nelle sconfitte, il passare da unesagerazione allaltra, il saper rispettare la privacy di un campione, lessere a volte troppo pressanti. Due mondi diversi, tanto lontani ma in campo divisi solo da cinque punti. Che poi a Milano, Esposito sia sicuramente uno dei cognomi più diffusi, è tutta unaltra storia.
Ricordi indelebili
Leggi Milan Napoli e ti tornano in mente le sfide degli anni 80 e 90. Ecco Gullit sulla fascia, arriva Maradona con il suo pallonetto a Galli, si inserisce van Basten con un colpo di testa imperioso, risponde Careca con un tocco da bomber, Baresi alza il braccio perché è fuorigioco, Ferrara anticipa tutti e libera larea. La fatal Verona ed il tre a due del Milan al San Paolo. La storia del calcio italiano ha forti tinte rossonere ed azzurre. A San Siro sarà unaltra volta così
. A meno che il Napoli non decida di sfoggiare la meravigliosa
.maglietta mimetica.
Creste a confronto
Ed allinizio fu Hamsik, poi vennero tutti gli altri. Ecco lincipit della Genesi delle creste. Prima ci furono i punk inglesi, poi dalla Slovacchia si affacciò un ragazzo timido, fuori dal campo capace di sfoggiare pure degli educati occhialini, con dei capelli che volavano verso lalto. Poi fu il turno di El Shaarawy, Balotelli, Niang, a volte Mexes ed, in passato, pure un insospettabile Abate. Tante creste per fronteggiarne una, la capostipite, il modello da inseguire, non solo nel look, ma anche, e forse soprattutto, sul terreno di gioco.
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