Così non VAR
Bologna-Juve: Open VAR e le ombre arbitrali
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4 ore agoon

La sfida Bologna-Juve continua a far discutere, soprattutto per quanto riguarda la direzione arbitrale e alcune decisioni che hanno lasciato strascichi importanti nel post partita. In particolare, sono due gli episodi finiti sotto la lente d’ingrandimento e che hanno acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori, con la sensazione diffusa che la Juventus sia uscita penalizzata da alcune valutazioni chiave.
Gli episodi chiave di Bologna-Juve

Il primo episodio riguarda il contatto in area rossoblù tra John Lucumí e Jonathan David, conclusosi con l’attaccante canadese a terra. Vibranti proteste bianconere per un calcio di rigore non assegnato. A fare chiarezza su questa situazione è stata la trasmissione Open VAR su DAZN, nella quale l’ex arbitro Andrea De Marco ha illustrato la lettura tecnica dell’azione, una lettura che rispecchia anche la posizione ufficiale dell’AIA. Il punto centrale dell’analisi è stato l’aspetto dell’intensità del contatto.
Secondo l’attuale regolamento, infatti, non conta il numero di mani utilizzate dal difendente, bensì la forza e l’impatto della spinta. Una spinta può essere sanzionabile anche con una sola mano, ma solo se tale da compromettere l’equilibrio dell’avversario o impedirgli una giocata.
Nel caso specifico di Lucumí su David, l’arbitro ha riconosciuto il contatto, ma lo ha giudicato troppo lieve. La valutazione arbitrale ha stabilito che la spinta non fosse sufficientemente intensa da alterare in modo significativo l’azione offensiva. Di conseguenza, l’arbitro, ha deciso di lasciar correre, interpretando l’episodio come un normale contrasto di gioco. Tuttavia, questa spiegazione lascia più di una perplessità, perché la spinta c’è stata e, soprattutto in corsa, è noto come basti davvero poco per perdere l’equilibrio, proprio come accaduto all’attaccante canadese.
Lucumí e Conceiçao: nessuna immagine e nessun audio ad Open Var

Ancora più sorprendente, però, è quanto accaduto in merito al secondo episodio, quello della ripresa tra Lucumí e Conceiçao. In questa circostanza, il difensore del Bologna ha letteralmente alzato di forza il portoghese. Un comportamento scorretto a pallone in gioco che non lasciava spazio a interpretazioni: il calcio di rigore andava assegnato senza se e senza ma.
Eppure, a lasciare ulteriore amaro in bocca è il fatto che questo episodio non sia stato nemmeno citato durante Open VAR.
Una scelta che ha alimentato ulteriori polemiche e che fa sorgere interrogativi.
Perché a DAZN e ai vertici arbitrali si sia deciso di non affrontare neanche questo contatto, giudicato da molti ancora più evidente del primo?
La domanda sorge spontanea: “Dov’è Rocchi?”















