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Così non VAR

Arbitri protagonisti anche nelle ultime partite dell’anno!

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Arbitri

La fine dell’anno calcistico porta con sé polemiche sugli arbitri che continuano a far discutere, tra episodi controversi e decisioni che incidono sul risultato finale. Analizzando nel dettaglio tre partite chiave, emergono errori, dubbi interpretativi e interventi del VAR che lasciano più di una perplessità.

Arbitri ancora sotto accusa

Roma-Genoa 3-1
La sfida dell’Olimpico si chiude con una vittoria della Roma, ma l’arbitraggio di Di Bello macchia l’ultima gara del 2025. Infatti, al Genoa manca un calcio di rigore evidente alla fine del primo tempo: Svilar esce fuori tempo, colpisce Ostigard con la mano destra al volto senza mai toccare il pallone e poi gli frana addosso. L’arbitro non vede e, cosa ancora più grave, il VAR Prontera non interviene richiamando l’OFR.

L’episodio appare chiaro e, se al posto della mano del portiere ci fosse stato il piede di un difensore, la decisione sarebbe stata immediata.
Corretta invece la scelta di annullare il gol di Koné. Restano dubbi sulla posizione di Mercandalli in occasione della rete dell’1-3.
Giuste anche le altre decisioni: il gol di Soulé è regolare, nessun giocatore è in fuorigioco perché Martin tiene tutti in gioco, così come è corretto il gol di Ferguson, non essendoci fallo di Cristante su Malinovskiy.

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Pisa-Juventus 0-2
Nel match dell’Arena Garibaldi, l’episodio più discusso riguarda un contatto in area.
Thuram e Calabresi vanno entrambi sul pallone, che colpisce prima la gamba destra del difensore e poi il suo braccio sinistro, molto largo e sopra la linea delle spalle.
Maresca fischia fallo in favore della difesa, ma la decisione lascia diversi dubbi. O l’azione non è punibile, considerando la distanza ravvicinata e la dinamica, oppure è calcio di rigore pe la Juventus, valutando la posizione innaturale del braccio.

Proteste pesanti della Lazio

Lazio-Udinese 1-1
Anche al Bluenergy Stadium di Udine non mancano le polemiche.
L’azione del pareggio nasce da un tocco col braccio sinistro di Palma, che però è dietro la schiena e quindi non punibile. Successivamente, sul tiro di Zaniolo, il pallone colpisce il braccio destro di Davis: l’attaccante stoppa, recupera, salta due avversari e segna dopo nove secondi.
Non esiste una regola temporale fissa sull’immediatezza, ma è evidente che Davis trae un vantaggio diretto dal tocco di braccio. Interpretando il concetto di immediatezza e seguendo il principio del gioco, la rete sarebbe da annullare, fermo restando che il braccio, di per sé, non è punibile.

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