Interviste
Esclusiva: Gheorghe Popescu
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Redazione
Esclusiva: Gheorghe Popescu. “Chivu è la sorpresa del campionato. Cruijff era il calcio. Il VAR? Sta facendo più danni che altro”.
Davide Sacchetti ha intervistato in esclusiva (Clicca QUI per altre interviste) per Calcissimo.com Gheorghe Popescu, ex difensore di livello mondiale, protagonista con le maglie di Barcellona, Tottenham e Galatasaray, colonna della nazionale rumena e compagno di leggende come Hagi, Figo e Stoichkov.
Esclusiva: Gheorghe Popescu
Come sta vedendo questa Serie A?
“Non guardo molte partite. Seguo soprattutto l’Inter di Chivu, perché è un mio connazionale, e sta facendo davvero un ottimo lavoro.”
Chivu come allenatore le piace?
“Sì, per me è la vera sorpresa di questo campionato. Ha fatto un lavoro incredibile a Parma e ora, con l’Inter, ha preso grande coraggio sia in campionato che in Champions League.”
Cosa si ricorda della sua esperienza al Barcellona e le è dispiaciuto lasciare il club blaugrana?
“Quando ho lasciato il Barcellona sono andato al Galatasaray, dove ho vissuto quattro anni eccezionali e ho vinto tutto. Sono state esperienze diverse, ma entrambe molto importanti per la mia carriera.”
Cosa significa giocare derby come quelli che ha affrontato nella sua carriera?
“Quando inizi a giocare a calcio, sogni di giocare solo partite così. Il Clásico è qualcosa di eccezionale. Io ho giocato Tottenham-Arsenal, Galatasaray-Fenerbahçe, grandi derby che ti fanno sentire davvero calciatore. Ho avuto la fortuna di viverli.”
Cruijff, il Tottenham, il Var e il rapporto con Hagi e Figo
Cosa ne pensa di Johan Cruijff e cosa si ricorda di lui?
“Per me Cruijff è stato il numero uno, due e tre del calcio mondiale. Era un allenatore capace di dare un coraggio incredibile ai giocatori. Ti faceva sentire libero e responsabile allo stesso tempo.”
Com’è stata l’esperienza con il Tottenham?
“È stata breve, ho giocato solo nove mesi, ma è un campionato speciale. La Premier League ha qualcosa di unico per intensità e atmosfera.”
Cosa ne pensa del VAR?
“Io credo che questo sistema stia facendo più danni che benefici. Il calcio è un gioco di contatto, mentre oggi basta un tocco minimo e l’attaccante va giù per ottenere un rigore. Così si perde l’essenza del gioco.”
Che rapporto aveva nello spogliatoio con i giocatori del Barcellona, come Hagi e Figo?
“Rispetto. Questa è la parola giusta. Eravamo 17 campioni, tutti titolari nelle rispettive nazionali. Il rispetto reciproco era la base di tutto.”
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