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Interviste

Esclusiva: Marco Tardelli

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Esclusiva: Marco Tardelli

Esclusiva: Marco Tardelli. “Spalletti è l’uomo giusto. La Juve? Troppi stranieri, poca empatia. Gattuso farà bene. L’82? Essere con Bearzot è stato il privilegio più grande.”

Davide Sacchetti ha intervistato in esclusiva (Clicca QUI per altre interviste) per Calcissimo.com Marco Tardelli, leggenda della Juventus e della Nazionale italiana, campione del mondo nel 1982 e simbolo di un calcio fatto di identità, appartenenza e valori profondi.

Esclusiva: Marco Tardelli

Esclusiva: Marco Taradelli

Cosa ne pensa di Spalletti e se per lei è il profilo giusto per la Juventus?
“Assolutamente sì. Spalletti è un uomo di esperienza, uno che sa parlare nello spogliatoio.”

Cosa ne pensa della rosa della Juventus?
“Sarebbe un dramma se avessero sbagliato il mercato, perché hanno speso molti soldi. Io credo che la Juventus abbia una rosa che può arrivare tra le prime tre, però il calcio è strano…”

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Quando si indossa la maglia della Juventus qual è il vero obiettivo?
“Eravamo tutti italiani, a parte Platini, Boniek e Brady. Giocavo con calciatori che sapevano cosa fosse Torino, cosa fosse la Juventus e cosa fosse il calcio italiano. Oggi ci sono professionisti che non conoscono queste cose: ci sono pochi italiani e di conseguenza non c’è empatia nel vestire la maglia bianconera. Si indossa come fosse una casacca qualsiasi.”

La nazionale

La scelta di Gattuso in nazionale le piace?
“Gattuso è bravissimo. L’ho avuto come giocatore: è una persona onesta, uno che conosce il calcio. Farà bene. La qualificazione arriverà tramite i playoff, ma arriverà.”

Secondo lei la rosa della nazionale è competitiva?
“Forse manca più qualità che fantasia.”

Un suo ricordo del percorso dell’82?
“Ci sono tanti ricordi. Sicuramente il più bello è essere stato tanti anni con Bearzot.”

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Il giorno prima della finale che emozioni vivevate? Avevate paura di perdere?
“Paura no. Sapevamo di essere forti in quel momento, ma contro la Germania poteva starci anche la sconfitta.”

Cosa le ha lasciato la Juventus che poi ha trasferito negli altri ambiti della vita?
“Quello che ha la Juventus è difficile trasferirlo. La Vecchia Signora mi ha fatto conoscere tanto, mi ha insegnato molto e ne sono grato. Ma è difficile farlo capire agli altri se non vivono quei momenti.”

Quest’anno chi vede come candidata principale per lo scudetto?
“Per me l’Inter, però potrebbe esserci una sorpresa.”

Un ricordo dell’avvocato Agnelli o di Boniperti?
“Sono tanti ricordi. Tante battute, a volte anche qualche litigata con Boniperti… ma è sempre stata una persona magnifica.”

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