Amarcord
Napoli, Benitez: “Inter-Juve? Penso all’Atalanta”
Published
12 anni agoon
By
Redazione
Il tecnico del Napoli Rafa Benitez ha parlato così in conferenza stampa alla vigilia dell’impegno casalingo contro l’Atalanta: “La prossima gara è sempre quella più importante. Con l’Atalanta è la più importante e la Champions verrà dopo. La squadra ha questa rosa e tutti saranno importanti. Se dobbiamo usare giocatori diversi non è turnover, io sono coerente. Si vince alla fine del campionato, non dopo tre mesi o dieci partite. Siamo al vertice, ma non cambia nulla e dovremo comunque lavorare fino alla fine. Non cambia nulla. Io penso alla mia partita. Mi concentro su di noi, poi dopo la partita vedremo cosa avranno fatto. Certo, qualcuno mi informerà, ma per noi non cambia nulla. Io farò giocare chi ha giocato di meno in alcune gare, se vinciamo tutto bene, se perdiamo invece molti diranno che abbiamo perso punti. Se vogliamo competere su tre competizioni dobbiamo usare tutti gli elementi della rosa. Higuain ad esempio non lo abbiamo doppio, ma lui gioca se sta bene, se un altro sta meglio giocherà lui. Per me il nome non fa differenza…Bisogna capire che non si vince questa settimana o la prossima, ma alla fine. Dobbiamo lavorare e se non andranno bene le cose lo faremo ancora di più. Non abbiamo paura di essere al vertice e sempre sarà così.”
Sul turn-over: “Chi fa bene non è detto che giocherà la gara seguente, ma deve comunque allenarsi e dimostrare. Abbiamo tanti nazionali, aspetterò, ma si deve cambiare altrimenti non arriviamo all’ultimo mese per lottare per qualcosa di importante. Devo essere coerente con la mia idea. Io farò giocare chi ha giocato di meno in alcune gare, se vinciamo tutto bene, se perdiamo invece molti diranno che abbiamo perso punti. Se vogliamo competere su tre competizioni dobbiamo usare la rosa. Higuain ad esempio non lo abbiamo doppio, ma lui gioca se sta bene, se un altro sta meglio giocherà lui. Per me il nome non fa differenza. Inter-Juve? Io penso alla mia partita. Mi concentro su di noi, poi dopo la partita vedremo cosa avranno fatto. Certo, qualcuno mi informerà, ma per noi non cambia nulla. Si vince alla fine del campionato, non dopo tre mesi o dieci partite. La squadra se vince è più facile perchè c’è fiducia, ma noi lavoriamo e vedremo tra dieci partite dove saremo. Siamo al vertice, ma non cambia nulla e dovremo comunque lavorare fino alla fine. Non cambia nulla”.
You may like

Un libro scritto col cuore: Heysel, il peso della memoria

Magrin: l’erede mancato di Platini
26 LUGLIO 2006, INTER CAMPIONE D’ITALIA: ASSEGNATO LO SCUDETTO 2005-06

18 LUGLIO 1942, NASCE GIACINTO FACCHETTI

4 LUGLIO 2006, ITALIA IN FINALE: GROSSO E DEL PIERO STENDONO LA GERMANIA

26 GIUGNO 2006, TOTTI DECIDE DAL DISCHETTO















