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La Roma non si ferma
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3 settimane agoon

La Roma si gode il primo posto in solitaria, forte di due punti di vantaggio sulla coppia formata da Milan e Napoli e di tre sull’altra coppia composta da Inter e Bologna. Un primato costruito attraverso nove vittorie e tre sconfitte. Oltre che sulla miglior difesa del campionato, condivisa solo con il Como impegnato nel posticipo contro il Torino. Dopo dodici giornate, soprattutto dopo il successo ottenuto sul campo della Cremonese, la fotografia dei giallorossi è estremamente chiara: la squadra ha trovato identità, convinzione e continuità.
La Roma ha il suo condottiero: Gasperini!
Con Gian Piero Gasperini alla guida, infatti, la Roma sta dimostrando di possedere tutte le caratteristiche dell’outsider perfetta nella corsa allo scudetto. Sebbene sia ancora presto per stabilire se il gruppo riuscirà a mantenere questo ritmo fino alla fine, è evidente che l’insegna “lavori in corso” destinata a campeggiare a Trigoria, in realtà, stia per sparire molto prima del previsto. Del resto, la stessa società non immaginava una crescita così rapida.
A tal proposito, è inevitabile tornare indietro al 17 agosto, giorno della conferenza stampa di presentazione di Gasperini. In quell’occasione, il tecnico dichiarò: “Per quest’anno possiamo puntare massimo alla Champions”.
Ribadendo poi: “Penso che il risultato massimo sia la qualificazione in Champions. Non credo che per il momento la Roma possa lottare per lo scudetto, poi non si sa mai”. E oggi, quel “non si sa mai…” appare più attuale che mai, diventando quasi un presagio di ciò che sarebbe accaduto.
Ranieri aveva visto giusto!
Claudio Ranieri, presente al suo fianco in conferenza, aveva invece descritto con sorprendente lucidità il profilo dell’allenatore ideale per far crescere la Roma:
“Sono convinto che la Roma abbia bisogno di una personalità forte, di un allenatore che non si accontenta mai, che è sempre sul pezzo, che è sempre incavolato, che non gli sta mai bene niente, che vuole migliorare, che vuole migliorare la squadra, che vuole migliorare il singolo. Credo che di questo abbia bisogno la Roma per diventare grande”. Parole che oggi risuonano come una profezia perfettamente avverata.
Ranieri aveva aggiunto anche un’ulteriore riflessione:
“Non sarà facile, per questo gli offriamo un anno proprio per farsi capire”.
Ma la realtà dei fatti è che Gasperini ha impiegato molto meno per imprimere la sua impronta. Ha trasformato una squadra in cerca di certezze in una capolista credibile.
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