Amarcord
Conte: “Pirlo? C’è una nuova regola, chi non la rispetta sta 1 mese fuori”
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12 anni agoon
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Redazione
Non fa sconti, Antonio Conte, le sue regole valgono per tutti, sia se ti chiami Peluso, sia se ti chiami Andrea Pirlo. Il tecnico della Juventus ha voluto così mandare un avviso ai propri giocatori nella conferenza stampa di presentazione della gara contro il Chievo Verona, in riferimento al comportamento del regista, che non è rimasto in panchina dopo la sostituzione di domenica.
“Con Andrea non c’è stato nessun chiarimento, – ha spiegato l’allenatore bianconero a Vinovo – perchè prima non c’era stato bisogno di mettere una regola. D’ora in avanti la regola c’è ed esiste per tutti: quella che quando un giocatore esce fuori dal campo, a meno che non esca in barella o con qualche gamba rotta e deve andare nello spogliatoio a curarsi con il medico, deve andare e deve guardare la partita insieme ai compagni. Prima non c’era, adesso c’è questa regola, che vale per tutti. Non dovesse essere rispettata questa regola, c’è una forte multa da parte della società e un mese di fuori rosa. Facile? Facilissimo. Semplice? Semplicissimo. Ok?”.
“La regola non è retroattiva, – ha chiarito ancora Conte – parte da domani. Perchè ripeto, la regola non c’era, adesso la regola c’è. Pirlo non ha fatto niente di particolare perchè poteva farlo…anzi, io ringrazio pure voi perchè a Milano, a San Siro, mica mi ero accorto, così come non mi ero accorto neanche domenica, ve lo posso giurare questo. Quindi, vi ringrazio, perchè magari qualche altro poi poteva proseguire a fare questo. Invece abbiamo messo questa regola da adesso, una regola tranquilla, serena per tutti. Nella gestione di un gruppo ci sono delle regole da mettere, per cui quando vedi che qualcosa non va bene, ci mettiamo subito una bella regola che vale per tutti e siamo molto più tranquilli e molto sereni”.
Quanto alla gara contro il Chievo, Conte ha annunciato di voler continuare con l’applicazione del turnover. “Abbiamo avuto un solo giorno per preparare il match, domani sera a Verona bisognerà essere bravi ed attenti. – ha sottolineato – Le rotazioni continueranno in maniera decisa anche domani. Siamo a metà delle sette partite, dopo ci sarà il derby col Torino, il Galatasaray ed il Milan. Ci fossero stati Caceres e Marchisio a tempo pieno, ci sarebbe stato più turnover, ma le scelte vengono fatto a secondo delle esigenze e delle situazioni psico-fisiche. Sono dei rischi da correre, però finora chi ha sostituito i cosiddetti titolari ha sempre fatto bene”.
Sulla formazione anti-Chievo, però, Conte non dà indicazioni specifiche: “Llorente o Quagliarella? Vi ho già detto che rientra Buffon, quindi una notizia ve l’ho già data. – ha tagliato corto il tecnico della Vecchia Signora – Sono molto contento di quello che Quagliarella sta facendo, ha segnato e poi ha fatto gol. Llorente sono molto contento che abbia segnato. Tevez? Se deve riposare riposerà, se deve giocare non riposerà. Se non ci sarà sarò comunque abbastanza tranquillo, perché giocherà chi ha vinto due Scudetti quando ancora lui non c’era”.
E su Giovinco assicura: “E’ il mio cocco, il mio preferito, e fra un po’ mi diventa un caso. Quindi… Seba sta bene, sta facendo bene, quando è entrato ha fatto molto bene, sia con il Copenaghen, anche se qualcuno l’ha vista in maniera diversa, ma purtroppo la formazione la faccio io e non altri. Ha fatto bene contro il Verona. Arriverà la sua chance, che potrebbe essere domani, potrebbe essere domenica, in Champions, con il Milan, magari dopo la sosta, quindi quando mi accorgerò e quando capirò che Giovinco può essere importante dal primo minuto e non a partita in corso, lo farò giocare. Ripeto, Giovinco è un calciatore molto forte e difficilmente quando io faccio un’analisi tecnica la sbaglio, perchè unisce qualità a velocità. Non piace a tanti, ma a me piace tanto, anche se non lo sto facendo giocare tantissimo. Fa parte dei cinque attaccanti e come gli altri verrà preso in considerazione nel momento in cui lo riterrò opportuno”.
Conte ha poi parlato di quest’inizio di stagione, dicendosi sorpreso per i risultati ottenuti da alcune squadre rivali. “Sinceramente, in cuor mio, non mi aspettavo di avere delle risposte così forti, subito, da Inter, Napoli, Roma, Fiorentina. E’ la testimonianza che quando parlo, non parlo per mettere le mani avanti, ma perchè faccio delle constatazioni, delle disamine abbastanza tecniche. Tra queste disamine tecniche, c’è anche il fatto che chi gioca contro di noi, gioca sempre la partita della vita e gioca cambiando modo di giocare, e gioca per non farci giocare. E questo sarà anche un ulteriore ostacolo sulla via dell Scudetto per noi. A differenza di quello che fanno con le altre squadre, perchè magari con le altre squadre la partita la giochi. Questo mi fa ridire che sarà molto, molto, molto, molto difficile quest’anno riconfermarsi in Italia. Ma molto eh, molto difficile”.
Conte ha poi evidenziato un aspetto dove la Juventus dovrà migliorare: “Per tre volte consecutive siamo andati sotto. – ha sottolineato – Mi auguro che questo non diventi un’abitudine. Gli ultimi due goal li abbiamo presi da calcio da fermo e su questo dovremo stare molto più attenti e migliorare, anche perchè non bisogna aspettare di prendere un cazzotto per darne poi due agli avversari. Perchè col Verona ci è riuscito, mentre a Copenaghen non c’è riuscito. Quindi bisognerà fare grande attenzione e cercare di fare della nostra difesa la nostra arma migliore”.
Infine gli viene chiesto un commento sulla decisione del Milan di non presentare ricorso per Balotelli: “Prima del Milan abbiamo il Chievo. – ha ricordato – Sarà una partita dura e difficilissima e so che la stanno preparando con grande attenzione, con grande cattiveria agonistica, con grande attenzione tattica, fisica, quindi sarà molto dura. Poi ci sarà il derby, poi il Galatasaray e poi ci sarà il Milan. Quindi i rossoneri in questo momento non sono proprio tra i miei pensieri. Così come Balotelli. E’ un calciatore del Milan ed è giusto che parlino gli addetti ai lavori del Milan. Io parlo dei miei, se mi viene fatta qualche domanda sui miei calciatori, non dei giocatori degli altri”.
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