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Napoli

A. De Laurentiis: parla il presidente!

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A. De Laurentiis

Il presidente A. De Laurentiis fa il punto della situazione mentre Napoli continua a vivere un momento storico e ricco di soddisfazioni, confermandosi protagonista assoluto del calcio italiano. Solo pochi giorni fa, infatti, il club azzurro ha conquistato il secondo trofeo in un anno solare, imponendosi con autorità nella finale di Supercoppa italiana contro il Bologna, battuto con un secco 2-0. Un successo che certifica la crescita costante della squadra e rafforza l’entusiasmo di un ambiente che sogna in grande.

Nel frattempo, però, l’attenzione si sposta anche sul campionato. Il prossimo impegno per gli uomini di Conte è fissato per domenica 28 dicembre alle ore 15:00, quando il Napoli affronterà la Cremonese in una gara importante per dare continuità ai risultati e mantenere alta la concentrazione dopo i festeggiamenti.

Le parole del presidente A. De Laurentiis

Nella giornata di oggi, 24 dicembre, il presidente Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Radio CRC per tracciare un bilancio degli ultimi mesi e rivolgere gli auguri ai tifosi. In primo luogo, il patron ha voluto soffermarsi sulla vittoria della Supercoppa, dichiarando:
“Grazie a tutti, avevamo vinto sì due trofei all’epoca di Benitez nello stesso anno. Ma erano diversi. Questa volta eguagliando Maradona, che non si riesce mai ad eguagliare ed esser grandi come lui, abbiamo vinto Scudetto e Supercoppa italiana. lo con Maradona ci ho lavorato e mi son divertito, era uno scugnizzo napoletano. E mi raccontava tante cose straordinarie. Da bambino amavo il Napoli perché mio padre mi portava al seguito delle partite del Napoli”.

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Successivamente, De Laurentiis ha condiviso ricordi personali legati al Natale napoletano, sottolineando il valore della tradizione e della famiglia:
“Questo mi riempie di gioia! A Napoli il Natale è una festa continua dal 24 al 6 gennaio. E si programmano cose deliziose in cucina, tavolate enormi. Noi eravamo più di 100 persone in famiglia e giocavamo a tombola e al mercante in fiera! Al 7 e mezzo, mia nonna ci regalava le famose 500 lire in argento, oggi introvabili.

Ce ne regalava una ogni anno d’età e noi nipoti, che eravamo tantissimi, ce le giocavamo al 7 e mezzo! Straordinario anche il mercante in fiera, oggi ho scritto a Tommaso Bianchini: ‘Stampiamo il mercante in fiera coi giocatori del Napoli e delle leggende azzurre!’. Con una cena col mercante in fiera, con il primo premio in beneficenza e altri premi ai fortunati che vinceranno. Bianchini la cavalcherà subito quest’idea! lo avevo una fortuna a 7 e mezzo incredibile!”.

Sul calcio moderno…

Infine, il presidente ha affrontato temi più profondi, ricordando il momento più emozionante della sua gestione e lanciando una riflessione sul calcio moderno:
“Il passaggio dalla Serie B alla Serie: è stato un momento indimenticabile che ti segna. lo ho avuto tanti successi ogni anno col cinema, quando vedo che i tifosi trasmettono ad una intera città e regione e Nazione di napoletani sparsi per il mondo questo senso di rivincita e soddisfazione così grande, quello è un sentimento e un godimento che non ti può dare nessun’altra situazione! Non diciamo che mi ha emozionato più degli scudetti però, sono emozioni diverse. Ma ogni volta… Che penso ai 70 milioni collegati durante la parata scudetto sul Lungomare, quello ti dà la dimensione dell’importanza.

Chi gestisce il calcio dal punto di vista istituzionale secondo me non ha ancora capito. Son troppo troppo legati alla poltrona e al considerare troppo troppo troppo come essere rieletti. E a non considerare che si distrugge un gioco giocando troppo. Se sbagli un menu di una cena volendo strafare, rischi di mandare la gente a casa con gli incubi! A noi stan facendo venire gli incubi degli infortuni: si gioca troppo e non si rispettano società e calciatori. I calciatori sono dei dipendenti purtroppo e bisognerebbe cambiare il rapporti di lavoro. Dovrebbero essere dei liberi professionisti. Loro sono come delle aziende. Va regolamentato il potere degli agenti, il calcio vive per i tifosi. Se lo devono mettere in testa”.

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Parole forti e sentite che fotografano perfettamente il momento del Napoli e le sfide future di un sistema che necessita di rinnovamento.

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