Amarcord
Pierpaolo Marino: “Gervinho come Lavezzi al Napoli. Lotta spettacolare in vetta”
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12 anni agoon
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Redazione
Il Direttore generale dell’Atalanta Pierpaolo Marino è intervenuto a Tele Radio Stereo 92.7, rilasciando alcune dichiarazioni sul campionato di Serie A.
Campionato spettacolare. “Equilibrio e spettacolo in vetta. E’ questa la sintesi di ciò che il campionato sta producendo in vetta. Squadre che propongono ma che non dimenticano l’equilibrio che una squadra deve avere. Non discuto sul fatto che sia la Juventus la favorita nella corsa al titolo, però è evidente che chi le contende la leadership fa spettacolo, gioca bene, segno che si è alzato sia il livello tecnico, con l’arrivo di tanti campioni, e con la bravura degli allenatori. Occhio anche all’Inter, è molto solida!“.
Gervinho come Lavezzi. “Conoscevo già Gervinho, prima dell’Arsenal e chi come me ha seguito il suo biennio a Londra notava due stagioni fa come fosse lui uno dei segreti di Van Persie, favorendo l’olandese nelle giocate e nei movimenti offensivi. Un giocatore come Gervinho in Italia mancava da quando è partito Lavezzi, che si può a questo punto definire il Gervinho del Napoli. Dà profondità, si lancia negli spazi, ha caratteristiche che in pochi possono vantare“.
Sergente Garcia. “Facile fare i profeti col senno del poi. Io ho sempre scelto allenatori italiani e non dico ora che ero convinto che l’allenatore della Roma avrebbe fatto così bene, riconosco semplicemente il merito della società che lo ha scelto e riconosco il lavoro di un tecnico che si sta distinguendo tra le altre cose anche per come si è calato in una realtà diversa“.
De Sanctis leader. “Parlare con me di Morgan De Sanctis è come parlare di un familiare. L’ho fatto esordire in B quando aveva diciassette anni, l’ho voluto a Udine e poi l’ho portato a Napoli. E’ un leader naturale, fa spogliatoio, ha personalità, e in campo è di una regolarità mostruosa“.
Impresa Atalanta. “L’Atalanta ha vinto un match delicato, fondamentale. A Verona mai l’Atalanta aveva vinto, neanche in Serie B. Merito dell’allenatore, Colantuono, e dei calciatori che manda in campo.
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