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Brehme e gli altri tedeschi dell’Inter
Una carriera straordinaria, quella di Andy, ma una vita difficile dopo il calcio…
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8 mesi agoon
Brehme e gli altri tedeschi dell’Inter
Nel giorno della scomparsa dell’ex terzino campione del Mondo con la Germania a Italia ‘90, ricordiamo lui e i connazionali che hanno vestito la maglia nerazzurra…
Una carriera straordinaria, quella di Andy, ma una vita difficile dopo il calcio, un percorso a ostacoli tra ristrettezze economiche e lavori
umili, poi un arresto cardiaco, la corsa in ospedale e il triste annuncio della compagna, a poche ore dalla sfida di Champions tra Inter e Atletico Madrid, una partita che lui non si sarebbe perso per nulla al mondo!
1) Brehme
Terzino di spinta, tra i migliori della sua generazione, Andy Brehme approda all’Inter assieme al connazionale Lothar Matthaus già suo compagno al Bayern:
spostato sulla fascia sinistra da Giovanni Trapattoni, diviene inarrestabile, contribuendo alla conquista dello Scudetto dei record!
2) Rummenigge
Dopo un decennio in Patria con la maglia del Bayern, Karl-Heinze Rummenigge sbarca a Milano, sponda nerazzurra:
nelle sue tre stagioni tra le file dell’Inter, metterà a segno 24 gol in Serie A, senza tuttavia riuscire a conquistare alcun trofeo.
3) Matthaus
Numero 10 e trascinatore dell’Inter dei record targata Trapattoni, Lothar Matthaus rimane ancora oggi uno dei calciatori più amati dai tifosi nerazzurri:
centrocampista col vizio del gol, abbinava classe e potenza, interpretando al meglio la doppia fase!
4) Klinsmann
Ribattezzato dai tifosi dell’Inter ‘La Pantegana Bionda’, Jurgen Klinsmann segna gol leggendari, ma sbaglia a volte quelli più semplici:
in maglia nerazzurra vincerà una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa prima di trasferirsi al Tottenham.
5) Müller
Messosi in luce in Patria con la maglia dello Stoccarda, Hansi Müller attira l’attenzione dell’Inter, che lo acquista nell’estate ‘82,
ma la sua avventura nerazzurra dura poco e si rivela fallimentare anche per via del pessimo rapporto con Evaristo Beccalossi, che di lui parlava così:
“È meglio giocare con una sedia che con Hansi Müller, perché con la sedia quando gli tiri la palla addosso ti torna indietro”.
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