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Addio al presidente Farina

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Addio al presidente Farina

Addio al presidente Farina

Addio al presidente Farina. Guidò il Milan negli anni più difficili prima dell’arrivo di Berlusconi, salvando la squadra più volte.

Si è spento all’età di 91 anni Giussi Farina, l’ultimo presidente del Milan prima dell’arrivo di Silvio Berlusconi, dal 1982 al 1986. Nel corso della sua carriera nel mondo del calcio ha guidato anche Padova e Vicenza, dove ottenne uno storico secondo posto in Serie A durante l’annata 1977-78.

Nato a Gambellara nel 1933 avrebbe compiuto 92 anni a settembre e nel corso della sua vita ha tenuto le redini di 12 squadre: Milan, Padova, Vicenza, Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo, Belluno, Rovereto, Modena e Palù.

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L’avventura al Milan.
Giussi Farina comprò il Milan nel gennaio del 1982, in anni in cui il club rossonero non attraversava momenti esaltanti e la prima mossa che fece fu quella di sostituire Gigi Radice in panchina con Italo Galbiati. Nonostante questo cambio il Milan chiuse al quattordicesimo posto retrocedendo in Serie B. Nel 1982-83 arrivò Ilario Castagner, il quale riportò subito il Milan nel massimo campionato. La stagione successiva, però, fu tutt’altro che positiva. Castagner fu esonerato, poi nell’annata 1984-85 tornò Liedhom. Farina si dimise da presidente nel 1986, a seguito di una situazione finanziaria compromessa. Al suo posto venne eletto Rosario Lo Verde, che rimase alla guida della società come reggente. Il 20 febbraio 1986 il presidente di Fininvest Silvio Berlusconi acquistò la squadra, ripianando il debito di diversi miliardi di lire e salvando il club dal fallimento.

Un’eredità da ricordare

Giussi Farina non sarà ricordato per trofei o vittorie memorabili, ma per il coraggio con cui affrontò momenti difficili. Preso il Milan in una fase di crisi, cercò di risollevarlo con scelte spesso impopolari ma dettate dall’amore per il club. La sua esperienza nel calcio fu lunga e variegata, toccando realtà grandi e piccole con la stessa passione. Il suo secondo posto con il Vicenza resta una pagina storica del calcio italiano. Oggi se ne va un dirigente che ha vissuto il calcio con dedizione assoluta. Il suo nome resterà impresso nella memoria degli sportivi veri.

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