Interviste
Esclusiva: Dino Zoff

Published
3 settimane agoon
By
Redazione
Esclusiva: Dino Zoff
Esclusiva: Dino Zoff. “La Juventus è in fase di crescita, il mondiale è ancora nel mio cuore, quella notte mi sembrava di volare”.
Davide Sacchetti ha intervistato in esclusiva (clicca QUI per altre interviste) per Calcissimo.com Dino Zoff, uno dei più grandi portieri della storia del calcio. Campione del mondo nel 1982, Zoff ha vissuto una carriera straordinaria sia con la Juventus che con la nazionale italiana. Oltre ai successi internazionali, ha vinto numerosi trofei a livello di club, diventando simbolo di solidità e leadership. In questa intervista, Zoff riflette sulla situazione attuale della Juventus, sul calcio italiano e sulle sue indimenticabili esperienze da giocatore.
Esclusiva: Dino Zoff
La Juventus oggi: un lavoro in corso
Come sta vedendo la Juventus in questo momento?
“In questo momento, a fasi alterne, credo che la squadra stia cercando di sistemarsi. Deve sicuramente migliorare rispetto a quello che ha fatto fino ad oggi.”
Il DNA Juventus: la responsabilità di indossare quella maglia
Lei che ha giocato nella Juventus e ha vinto, cosa rappresenta il DNA della Juventus?
“Rappresentava una grande squadra, una società seria. Per questo, la responsabilità di indossare quella maglia era enorme: si doveva dare sempre il massimo. È anche per questo che sono arrivati i risultati, l’ambiente era molto positivo.”
Di Gregorio e la Juventus: problemi altrove
In questo ultimo periodo, Di Gregorio, che valutazione ha?
“Lo vedo bene, e non penso che siano questi i problemi della Juventus. Credo che ci siano altre situazioni da sistemare.”
La nazionale italiana: un momento di evoluzione
Perché con la nazionale non riusciamo più ad essere così importanti come una volta?
“La nazionale è in evoluzione, e in questo momento si sta cercando qualcosa che ancora non c’è stata. Potenzialmente possiamo essere sempre una buona squadra, ma credo che solo dopo queste partite potremo capire dove siamo realmente. Diciamo che con l’inserimento di questi stranieri, qualche problema c’è.”
Un aneddoto con l’Avvocato Agnelli
Un aneddoto con l’Avvocato Agnelli?
“L’Avvocato era uno che seguiva molto il calcio, la Juventus e il calcio internazionale. Spesso chiamava la mattina a Villar Perosa per sapere di qualche giocatore. Era piacevolissimo, perché si parlava di calcio con grande affetto.”
La notte in Spagna: il sogno di diventare campioni del mondo
Cosa ha provato nella notte in Spagna quando siamo diventati campioni del Mondo?
“Mi sembrava di volare, come toccare il cielo con un dito. C’è stato qualche problema alla premiazione, volevo baciare la regina di Spagna. Per me, arrivare sul tetto del mondo a 40 anni è stato qualcosa di straordinario, perché poteva essere l’ultima grande opportunità che mi ha dato il calcio da giocatore. È stata una grandissima soddisfazione e felicità.”