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Capello difende Ancelotti: “Trattamento ingiusto”

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4 settimane agoon

Capello difende Ancelotti
Capello difende Ancelotti: “Trattamento ingiusto, io sono Ancelottiano, Carlo merita rispetto, non critiche”.
Fabio Capello ha parlato ai microfoni di Marca durante la cerimonia dei Premi Laureus 2025, analizzando la situazione attuale del Real Madrid, il futuro di Carlo Ancelotti e il possibile arrivo di Xabi Alonso sulla panchina blanca. “Io sono Ancelottiano”, ha dichiarato il tecnico italiano.
Capello ha poi criticato duramente le voci sull’addio di Ancelotti: “Quello che stanno facendo a Carlo è un’ingiustizia, una mancanza di rispetto per tutto ciò che ha vinto con il Real Madrid”. Riguardo alla recente sconfitta contro l’Arsenal, ha aggiunto: “Il Real non ha mostrato la voglia e la qualità necessarie per rimontare”.
Sul caso Mbappé, Capello ha detto: “La maglia del Real pesa, e pesa tanto. Forse gli ci è voluto tempo per capire dove è andato a giocare. Il problema è che non è un centravanti, e devono convivere lui e Vinicius. Tutti pensavano che con Mbappé, Vinicius e Bellingham il Madrid avrebbe dominato. Ora devono assolutamente vincere almeno la Coppa”.
Infine, su Lamine Yamal: “È un talento, ma non ha il genio di Messi, Maradona o Pelé. Quei fenomeni nascono una volta ogni vent’anni. Ora bisogna solo aspettare”.
Parlando dei Premi Laureus, Capello ha concluso: “Sono eventi importanti. Qui si incontrano i campioni di tutti gli sport, e si può ispirare anche la nuova generazione”.
Capello tra passato, presente e futuro: Real, Mbappé e i nuovi talenti
Fabio Capello non usa mezzi termini e si schiera con decisione a fianco di Carlo Ancelotti, criticando le pressioni e le voci sull’addio del tecnico italiano dal Real Madrid. “È un’ingiustizia”, dice, sottolineando quanto Ancelotti abbia dato al club blanco. Sul piano tecnico, non risparmia critiche al Real per la sconfitta con l’Arsenal, e riflette sul difficile inserimento di Mbappé accanto a Vinicius: due stelle, ma una convivenza ancora da perfezionare. Parlando di giovani promesse, elogia Lamine Yamal ma frena gli entusiasmi: “Non è un genio come Messi o Maradona”. Capello chiude con un pensiero sui Laureus: eventi fondamentali per unire sport e ispirazione. Parole da maestro, quelle di Capello, che osserva con lucidità un calcio in continua evoluzione ma sempre legato ai valori.