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Gattuso scuote l’Italia: “Niente scampagnata”
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1 mese agoon
By
Luca Boate
Il commissario tecnico della Nazionale Italiana Gattuso scuote l’Italia in vista delle due partite contro Moldova e Novergia.
Gattuso scuote l’Italia: “Niente scampagnata”
L’Italia di Gennaro Gattuso si è ritrovata a Coverciano per iniziare la preparazione in vista delle ultime due sfide del girone di qualificazione ai Mondiali del 2026: contro la Moldova (13 novembre a Chisinau) e la Norvegia (16 novembre a Milano).
Gattuso scuote l’Italia: “Niente scampagnata”
In conferenza stampa, il commissario tecnico ha voluto subito chiarire lo spirito con cui affrontare il ritiro:
“Non sarà una scampagnata, non siamo qui 7-8 giorni per passeggiare. Voglio vedere massimo impegno, sono partite ufficiali e noi indossiamo la maglia azzurra. Metteremo in campo alla prima chi ha avuto poco spazio e poi nella seconda cambieremo ancora qualcos’altro. Noi dobbiamo pensare a noi, non alla Norvegia. A farci trovare pronti”.
Gattuso ha poi accennato alla possibilità di variare gli assetti tattici:
“Quando una squadra riesce a fare più di un modulo è meglio, ci saranno due squadre con due moduli differenti”.
Infine, il tecnico ha spiegato quale delle due gare ritiene più delicata:
“Per me è più importante la prima partita rispetto alla seconda che si prepara da sola. La Norvegia per le caratteristiche che ha può metterti in difficoltà, sono in salute. La nostra sfortuna in questo girone è aver trovato una Norvegia che sta esprimendo un calcio eccezionale, ma quella gara si prepara da sola. La partita a cui stare attenti è quella con la Moldova”.
Gattuso ha poi dedicato alcune parole alle convocazioni, spiegando le sue scelte e l’approccio verso i giocatori esclusi.
“Gente come Zaniolo, Palestra e tanti altri giocatori hanno fatto cose interessanti. Poi le scelte vengono fatte con un criterio e mi piace lavorare con chi è qui da un po’ di tempo, ma le porte di Coverciano sono aperte per tutti. Noi guardiamo tutti”.
Le non convocazioni di Chiesa e Berardi
Sul caso Chiesa, il ct ha voluto chiarire la situazione:
“Io parlo spesso con lui e bisogna rispettare le scelte, le problematiche che ognuno di noi ha. Io so bene cosa ci diciamo, devo rispettare ciò che mi dice il giocatore. Altro non posso dire, ma la verità è questa. È assente per sua scelta”.
Anche per quanto riguarda Berardi, Gattuso ha confermato stima e attenzione, ma senza garanzie:
“Berardi è come gli altri, nessuno mette in dubbio le sue qualità. Lo sto seguendo, so cosa ci può dare ma poi faccio delle scelte. Sappiamo le sue qualità, vediamo”.
Guardando al futuro, il commissario tecnico ha poi affrontato il tema della preparazione in vista dei playoff di marzo, sottolineando le difficoltà organizzative:
“Anticipare l’ultima giornata prima dei play-off di marzo? Non si può. Questo mese abbiamo lavorato 4-5 giorni di fila su tutto il programma, non c’è lo spazio. Si potrà trovare uno spazio a febbraio per stare 1-2 giorni qui, sperando di riuscirci. I calendari sono pieni. Sta a noi essere bravi, andare a trovare i ragazzi, andare a cena con loro. Riuscire a gestirla così”.
Infine, un passaggio sui rapporti con la Lega Serie A e le problematiche legate ai tempi del calendario:
“Ci stiamo lavorando, anche la Lega Serie A vuole darci una mano ma è molto difficile. Ora siamo all’undicesima giornata, ci ritroveremo alla 30esima. È tantissimo tempo, lo sappiamo, ma la situazione è questa”.
Il regista della nazionale
Sul tema del centrocampo, Gattuso ha confermato di avere le idee chiare e diverse alternative per il ruolo di regista.
“Intanto Barella è con noi, la prima non la fa. Ho parlato con Tonali già dieci giorni fa e non possiamo permetterci di perdere un giocatore come lui, la vedo molto difficile possa giocare con la Norvegia causa diffida. Locatelli per me è un regista, Ricci è un regista e può fare anche la mezzala”.
Il ct ha poi chiarito anche l’assenza di Moise Kean, fermato da un problema fisico:
“Non doveva giocare la partita di Coppa, l’han buttato dentro, ha rischiato e ha preso questo colpo dove aveva già fastidio. Dispiace, ma abbiamo attaccanti forti che ci hanno dato una grandissima mano. Ci aspettiamo tanto da chi è qui”.
Guardando alla sfida con la Moldova, Gattuso non si fida e invita i suoi a restare concentrati:
“Mi aspetto una gara difficile, sicuramente cambieremo qualcosa. La trappola è sempre dietro l’angolo, lo sappiamo bene”.
Tra i protagonisti più attesi c’è Gianluca Scamacca, su cui il commissario tecnico ha espresso grande fiducia:
“Scamacca non mi deve dimostrare nulla, sa come mi piace vedere gli allenamenti, cosa voglio. Se è qui è perché credo fortemente in lui. Ha attraversato momenti difficili, ma è un giocatore che riesce a fare cose importanti. Mi aspetto faccia le cose per bene”.
La stima verso Gabbia
Infine, una riflessione tattica sull’attacco e sull’atteggiamento offensivo dell’Italia:
“Italia più pericolosa con le due punte? Sì, ma è anche vero che poi qualche giocatore per le preventive deve rimanere. Quando giochi a tre col vertice basso uno a fari spenti può arrivare a riempire l’area. In Serie A mi piace il coraggio di Italiano e di Gasperini. Si vede che Mancini nelle ultime 2-3 gare sembra Cafù, un pendolino. Italiano anche lui, non hanno paura. È tanta roba”.
Gattuso ha poi risposto ad alcune domande sulla posizione di Calafiori, sul modo di difendere nel calcio moderno e su Gabbia, elogiando la crescita del difensore milanista.
“Riccardo non fa solo il terzino sinistro, si sa muovere. È un giocatore smart. Per me non è un problema, può giocare da terzino, da centrale, da braccetto”, ha spiegato il ct.
“Oggi è cambiato il calcio, oggi si va sui riferimenti. Oggi c’è Sarri che gioca di reparto, gli altri vanno sui riferimenti ed è difficile. Ma non solo in Italia, anche all’estero. È un altro sport”, ha aggiunto.
Su Gabbia, Gattuso ha speso parole di grande stima:
“Gabbia è un ragazzo che è cresciuto molto, mi piace come interpreta gli allenamenti e la partita. Sapevo che era un ragazzo serio, ma in questi anni è migliorato molto. Fa le cose con grande serietà e sbaglia poco, quando un giocatore è umile e capisce queste cose qui è già tanto”.
Gattuso scuote l’Italia: “Niente scampagnata”
Il ct ha poi affrontato il tema della crisi di talenti nel calcio italiano, sottolineando le differenze con la Premier League ma anche la qualità degli allenatori di Serie A:
“In Premier fanno un altro sport per i soldi che hanno, per il livello che c’è. Però in Italia abbiamo allenatori incredibili, molto preparati. In Serie A se non ti inventi la giocata è difficile. In Serie A nelle prime 5-6 squadre hai 1-2 giocatori da vedere, la mia difficoltà grande è su questo, non sulle difficoltà del campionato”.
Infine, una riflessione sul poco minutaggio di Esposito e Raspadori, due giovani che il tecnico apprezza ma che stanno trovando poco spazio nei rispettivi club:
“Pio ha poco spazio e non può sbagliare nulla, perché poi ha venti anni e deve dimostrare. Anche Raspadori rientra in questo discorso: per me è fortissimo e il fatto che giochi così poco mi fa star male. Queste sono le nostre problematiche. Sicuramente avere qualche stadio più bello aiuterebbe”.















