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Leao? Chi è, un cantante?

Luis Enrique glissa sul portoghese del Milan, accostato al PSG come erede di Mbappé…

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“Cosa penso di Leao? Chi è? Un cantante?”. Parole sibilline quelle espresse da Luis Enrique nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con il Monaco, una frase che fa pensare come non sia ancora arrivato il momento che il portoghese lasci il Milan per approdare a Parigi. Eppure l’addio in estate di Kylian Mbappè potrebbe scatenare un vero e proprio “effetto domino” nei reparti offensivi di mezza Europa e l’attaccante rossonero è uno dei nomi papabili per sostituire il francese al Paris Saint Germain.

Ovviamente la frase pronunciata dall’allenatore spagnolo non voleva esser un giudizio nei confronti di Leao, ma piuttosto una dimostrazione di forza nei confronti dei parigini che si preparano a un’estate particolarmente turbolenta.

“So chi è ma non parlo di giocatori che non appartengono al mio club. So solo che se tutto andrà bene, la prossima stagione avremo una squadra migliore di quella di quest’anno, sotto ogni aspetto, offensivo, difensivo, tattico, su questo non ho dubbi – ha spiegato Luis Enrique -. Luis Campos e io parliamo ogni giorno del presente e del futuro della squadra. Quello che faccio come allenatore è cercare di ottenere il massimo da tutti i giocatori. Quello che cerco sempre è il miglior interesse della squadra”.In attesa di conoscere quale possa esser il suo destino, Leao aveva comunque già espresso la volontà di rimanere anche il prossimo anno al Milan e, qualora il club parigino avesse intenzione di portarlo Oltralpe, dovrà comunque far i conti attorno ai 175 milioni di euro.

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Uno scoglio non certo semplice da superare così come le critiche ricevute da Luis Enrique per aver sostituito Mbappé contro il Rennes mentre il PSG si trovava in svantaggio: “Mbappé sostituito al 65′? Kylian lo tolgo quando lo ritengo opportuno. È una reazione istintiva dopo la partita. Ma questa è la realtà, anche se le persone possono interpretarla. L’importante per me è avere la tranquillità di cercare in ogni momento le soluzioni migliori per la squadra. Ciò che conta sempre è il presente e il prossimo futuro. Il Mbappé ai tempi del Monaco? Era molto giovane. Qualcuno ha capito la mia battuta. Non ricordo molto di lui a Monaco, ma so che hanno fatto buone cose”.

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