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Diavolo in me

Torna Ibra e riecco il vecchio Milan

LE PROPRIETÀ TAUMATURGICHE DELLO SVEDESE SONO LO SNODO DELLA STAGIONE DEL MILAN!

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Non ha nemmeno fatto in tempo, a causa di una forte influenza, a rimettere il suo 47 di piede in terra milanese che i benefici sono già arrivati, in campo precisamente. Dopo mesi di trattativa, l’11 dicembre Zlatan Ibrahimovic viene nominato ufficialmente Senior Advisor di Red Bird, un ruolo in realtà ancora tutto da scoprire. Passano solo due giorni e arriviamo al 13 dicembre quando un Milan ancora con le ossa rotte dopo la sconfitta di Bergamo riesce nell’impresa di ribaltare il risultato a New Castle centrando il terzo posto nel girone, un piazzamento che vale il playoff di Europa League. 4 giorni dopo, il 17 dicembre, il Milan distrugge 3 a 0 il temibile Monza di Palladino.

Ed eccoci al giorno del sorteggio: lunedì 18 dicembre. Il Milan dall’urna di Nyon ha pescato il Rennes, ma non è questo il punto.
Il punto è che solo 9 giorni prima la stagione del Milan sembrava sostanzialmente finita. Una squadra senza idee, con il morale a terra, praticamente fuori dall’Europa e destinata ad un altro campionato mediocre. Oggi la situazione è quasi all’opposto. Il Milan, oltre a continuare il suo cammino europeo, lo farà con la convinzione di poter arrivare fino in fondo, mentre in campionato non è ancora detta l’ultima parola. 9 punti sono tantissimi, ma anche solo la percezione di poterli recuperare permetterebbe al Milan di guadagnarsi il posto in Champions League senza patemi d’animo. Come diceva un vecchio pluridecorato dirigente: “se lotti per lo scudetto, male che vada arrivi secondo o terzo”.


Per aspirazioni così ambiziose è indispensabile avere continuità di risultati, spirito di sacrificio, unità d’intenti e soprattutto quella mentalità vincente che l’attuale Milan di Pioli non ha (almeno per ora). Tuttavia, in un passato nemmeno troppo remoto quest’ultima caratteristica di certo non mancava. Forse un punto di incontro con l’attualità si può ancora trovare. Questo comune denominatore ha un nome e un cognome: Zlatan Ibrahimovic. Purtroppo lo svedese si è ritirato dal calcio giocato, ma negli anni ha dimostrato in più occasioni di poter dare un gigantesco contributo anche fuori dal campo. Sia nella crescita dei calciatori, sia nelle dichiarazioni davanti ai microfoni.

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Parliamoci chiaro, la carriera di Stefano Pioli da allenatore ha avuto una svolta proprio dal suo arrivo nel gennaio 2020. Ora che, almeno da un anno, questa stessa carriera sta subendo quello che sembra un inesorabile declino, un po’ di ninfa vitale sarebbe essenziale per risollevarla. Solo il tempo ci darà se Pioli riuscirà o meno ad ottenere questa seconda giovinezza. In ogni caso, il destino della stagione del Milan dipenderà da quanto l’elisir di Ibra attecchirà sulla squadra. Per il momento, i tifosi del Milan possono solo godersi le due vittorie consecutive. Non che siano chissà quante, ma in questa stagione non è accaduto molte volte. Poi è risaputo che in tempi di carestia, ogni buco è gallerIBRA. Più o meno me la ricordavo in questo modo.