Diavolo in me
Milan, tra i litiganti portoghesi gode Sarri?
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6 mesi agoon
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Luca Boate9 anni fa
Il futuro della panchina del Milan sembra essere portoghese con Fonseca e Conceicao il lizza per diventare il nuovo allenatore rossonero, ma nelle ultimasse ore si è fatta insistente la voce di un incontro tra il direttore sportivo Moncada e l’agente di Maurizio Sarri. Va ricordato che l’allenatore toscano era già stato molto vicino al Milan nell’estate 2015, ma il matrimonio saltò per questioni “politiche”. Infatti, il tecnico aveva parlato male di Renzi, in quel momento presidente del consiglio, paragonandolo a Berlusconi. Dunque, il Milan virò su Mihajlovic e Sarri si accasò a Napoli.
Le esperienze
Oggi, dopo 9 anni, potrebbe essere arrivato il momento giusto per concludere l’affare con Maurizio Sarri, che in questo lungo periodo ha avuto modo di maturare molte esperienze andate tutte discretamente bene. Dai 3 meravigliosi anni di Napoli, passando per l’Europa League con il Chelsea, il campionato con la Juve e l’ultimo triennio con la Lazio. Insomma, un curriculum niente male che potrebbe proprio fare al caso del Milan.
E’ l’uomo giusto?
Ci si domanda a questo punto se possa essere Sarri l’uomo giusto per il dopo Pioli. Sarri è l’esempio lampante di come le idee e il gioco possano essere la chiave per ottenere risultati. Parliamo di un allenatore che ha fatto una gavetta lunghissima in tutte le categorie prima di approdare in Serie A. Inoltre, nelle esperienze al Chelsea e alla Juve ha dimostrato di sapersi adattare discretamente nelle diverse situazioni. Il suo modulo di base è un 4-3-3, sostanzialmente quello che adotta il Milan. Ma a differenza di Pioli, i terzini di Sarri fanno i terzini. Inoltre, la fase difensiva è ben strutturata. E’ difficile vedere una squadra di Sarri lasciare voragini in difesa come si sono viste nel Milan da un anno a questa parte.
Pro e Contro
Ha certamente un temperamento complicato. Dice quasi sempre quello che pensa e certamente in un grande club questo può essere un problema, però ha un ingaggio abbastanza contenuto e soprattuto non ha grandi pretese sul mercato. Bisogna solo capire se a 65 anni ha ancora quella fame di 9 anni fa. D’altra parte, Il Milan potrebbe essere l’ultima grande piazza della sua carriera e certamente cercherà in tutti i modi di lasciare il segno.