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Festival dello Sport di Trento: Urbano Cairo lancia l’allarme sul debito del calcio italiano

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Festival dello Sport di Trento: Urbano Cairo lancia l’allarme sul debito del calcio italiano

di Lucia Giordano

Durante la seconda giornata del Festival dello Sport di Trento, un importante incontro ha affrontato alcune delle questioni più delicate e urgenti riguardanti il calcio italiano. Tra i temi discussi, l’importanza degli stadi di proprietà, la gestione dei diritti televisivi e la situazione economica del calcio nazionale sono stati al centro del dibattito. Sul palco, personaggi di spicco del settore come Claudio Fenucci, Claudio Lotito, Luca Percassi, Paolo Scaroni e Giuseppe Marotta hanno espresso le loro opinioni, ma è stato Urbano Cairo, presidente del Torino e di RCS MediaGroup, a evidenziare la gravità del quadro economico del calcio italiano.

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La crisi economica del calcio italiano

Cairo ha sottolineato come la situazione finanziaria del calcio sia peggiorata drammaticamente negli ultimi anni, in particolare a causa degli effetti della pandemia di Covid-19. Secondo il presidente granata, il settore genera un indotto complessivo di 11,3 miliardi di euro, di cui 6 miliardi provengono dalla produzione diretta. Tuttavia, il debito del calcio italiano ha raggiunto cifre allarmanti: 5,7 miliardi di euro, di cui 900 milioni accumulati solo nell’ultimo anno.

Le dichiarazioni di Cairo

“La situazione è molto delicata” ha dichiarato Cairo, che ha poi spiegato come il calcio italiano, nonostante i suoi contributi alla collettività, con circa un miliardo di euro versato ogni anno, non abbia ricevuto sufficienti aiuti. La chiusura degli stadi durante la pandemia ha avuto un impatto devastante, riducendo gli introiti derivanti dai biglietti e dagli sponsor. Anche il mercato dei trasferimenti ha subito un rallentamento significativo, contribuendo alla crisi.

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“La situazione generale va riformata, i costi sono cresciuti in maniera incredibile. Ora si può discutere di nuovi stadi e investimenti, ma la prima regola forte è quella di contenere i costi”.

Riforme necessarie e prospettive future

Il dibattito si è quindi spostato su possibili soluzioni per rilanciare il calcio italiano. Gli stadi di proprietà sono stati indicati come uno degli strumenti chiave per migliorare la sostenibilità economica delle squadre, mentre la gestione dei diritti televisivi rappresenta un altro pilastro fondamentale per assicurare nuovi ricavi.

Cairo ha ribadito la necessità di una gestione più oculata dei costi, sottolineando l’importanza di riforme strutturali che permettano al calcio italiano di riprendersi e di competere con i principali campionati europei, come la Premier League, che negli ultimi anni ha attratto maggiori investimenti grazie a una gestione finanziaria più efficiente.

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La sfida, dunque, è chiara: riformare il sistema, investire in infrastrutture moderne e contenere i costi per riportare il calcio italiano a una solida base economica.

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