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Pazza Inter

Auguri ad Alessandro Bastoni

Il difensore nerazzurro compie 25 anni, ma è già un senatore della squadra di Inzaghi!

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Alessandro Bastoni festeggia il suo 25’ compleanno con la nomination di EASPORTS! Il difensore dell’Inter è il miglior giocatore del mese di marzo della Serie A. Difficile credere che abbia solo 25 anni. Bastoni è ormai un vero e proprio senatore dei nerazzurri, uno dei riferimenti per lo spogliatoio e ha già alle spalle 5 stagioni di grande livello con ben 196 presenze. Infatti, quest’anno, oltre a festeggiare il secondo scudetto, taglierà anche il traguardo delle 200 presenze. Più che traguardo, sembra un punto di partenza, almeno secondo quello che ha rilasciato in un’intervista alla Gazzetta dello sport.
Sulla differenza dei due scudetti:
“Con Conte già da inizio anno eravamo attesi. Stavolta no: io non ricordo un addetto ai lavori mettere l’Inter avanti in partenza. E intendiamoci: neanche noi sapevamo quali uomini, al di là dei calciatori, sarebbero entrati in gruppo. E dunque lo scudetto sarebbe una bella rivincita per noi che abbiamo fatto integrare i nuovi. Ecco, sarebbe un successo del gruppo Inter”.
Sul gioco di Simone Inzaghi:
“Il mister ci ha suggerito l’idea di mobilità che si vede. Ma tutto ha origine dalla disponibilità e dall’atteggiamento mentale generale: se io vado in attacco, Lautaro o Mkhitaryan sanno che devono andare in difesa. Tutti difendono, tutti attaccano: c’è un codice che rispettiamo, sappiamo ciò che dobbiamo fare ed ecco che viene fuori l’Inter che vedete voi”.

Sulla Champions League:
“Cosa manca in Europa? L’abitudine a giocare quel tipo di partite. Prima di Inzaghi l’Inter non arrivava agli ottavi da un’infinità. Ma stiamo crescendo, anche qui. Pensate al fatto che viviamo con rammarico il fatto di essere usciti agli ottavi con l’Atletico Madrid, mentre due anni fa era quasi un evento essere eliminati dal Liverpool: questo è già un grande cambiamento”.
Sul suo futuro:
“Futuro all’Inter? Al momento dico di sì. E lo sa perché? Ogni volta che giochiamo, per arrivare a San Siro il nostro pullman passa davanti a un grande condominio, dove vedo sempre un signore anziano che sventola la bandiera dell’Inter. È fisso lì, tutte le volte. Ecco, sono le cose che ti rimangono, io gioco per questo, per le emozioni. Capitano? Sì, mi piacerebbe. Nulla vieta che ci sia più di un riferimento, più di un capitano. In fondo è quel che stiamo vivendo noi: non c’è il veterano, Lautaro è ancora giovane, sulle decisioni extra campo ne parla sempre con il nucleo storico della squadra”.

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