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Un giorno all'improvviso

Napoli, c’è limite al peggio

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Quando pensi di aver toccato il fondo, scopri che in realtà non avevi ancora raggiunto il punto più basso e continui a cadere inesorabilmente. Questa metafora racconta bene la situazione del Napoli di quest’anno.
Lo abbiamo detto tante volte, la stagione dei partenopei è cominciata male a causa dei numerosi stravolgimenti interni. Via Spalletti, via Giuntoli, via Kim. Nessuno di questi rimpiazzato a dovere. È continuata malissimo. Esonero di Garcia, esonero di Mazzarri. Ora Calzona. Nessuno di questi allenatori è riuscito a migliorare la situazione. Sta finendo in modo tragico.
Con l’1-0 di Empoli firmato da Cerri nei primi minuti, il Napoli è salito a quota 10 sconfitte stagionali, che sommate ad altrettanti pareggi e alle sole 13 vittorie fanno un totale di 49 punti. Pensate che i partenopei dopo 33 giornate non hanno ancora raggiunti i punti che lo scorso anno avevano fatto nel solo girone d’andata, ovvero 50. Praticamente per ripetere l’annata precedente servirebbero quasi 2 campionati.
Una squadra senza gioco, senza idee, senza mordente che incredibilmente starà fuori non solo dalle prime 4, ma probabilmente anche dalle prime 7. Aurelio De Laurentis è riuscito in pochissimo tempo a disfare il giocattolo perfetto che aveva costruito. Quando i tifosi del Napoli tra tanti anni si ritroveranno in mano la maglietta di questa stagione si ricorderanno certamente del magico scudetto dell’anno precedente, ma anche come il sogno si sia trasformato poco dopo in un incubo.

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