I 3 pilastri della Juve sono quelli che l’hanno affondata

Le motivazioni del crollo verticale dei bianconeri possono essere copiose, ma oggi volevo concentrarmi sui tre pilastri della Juventus: Allegri, Chiesa e Vlahovic. L’allenaotore è il più pagato della Serie A, mentre la coppia d’attacco è costata alle casse bianconere quasi 140 milioni di euro. Mai come in questo caso il detto “i soldi non fanno la felicità” è più azzeccato.
Partendo dall’allenatore, su Allegri ne abbiamo dette tante. Il punto è che è tornato alla Juve da padre padrone ormai 3 anni fa e di fatto non ha dato nulla. Indipendentemente dai trofei che non sono arrivati, la Juve è nella stessa situazione, forse peggiore, di quando Max è tornato sulla panchina. Ovvero parliamo di una squadra che ripartirà in estate senza avere alcuna base solida. La fortuna è che i tifosi bianconeri dovranno sopportare il livornese ancora per 6 giornate.
Per quanto riguarda Chiesa, abbiamo un dato abbastanza inquietante per un giocatore con le sue caratteristiche. L’esterno italiano, che nell’ultima partita ha reagito polemicamente alla sostituzione di Allegri, ha una percentuale di dribbling riusciti intorno al 42%. Una percentuale abbastanza imbarazzante se pensiamo al Federico Chiesa della stagione 2020-21. E’ stato in grado di impattare alla grande nella Juventus, di fare un europeo da super protagonista, ma dopo l’infortunio sembra un giocatore totalmente involuto.
Chiudiamo con Vlahovic. Anche per l’attaccante serbo abbiamo una statistica che dovrebbe far riflettere. Il centravanti della Juve è primo, per distacco, per il numero di grandi occasioni da rete mancate, per un totale di 18. Il gioco di Allegri non lo aiuterà più di tanto, ma anche Vlahovic ci mette del suo. Praticamente sono più le occasioni da gol sprecate di quelle segnate. Per un giocatore che nei prossimi anni supererà i 10 milioni a stagione sbagliare così tanto non è accettabile.