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Amarcord

Per Ferlaino era meglio di Baggio, ma…

Storia di un bidone brasiliano che a Napoli hanno presto dimenticato…

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Non abbiamo bisogno di Baggio, Beto è un degno sostituto“, parola di Corrado Ferlaino, che nell’estate ’96 preleva l’allora ventunenne Joubert Araujo Martins dal Botafogo per farne la nuova stella del Napoli.

Il pubblico del San Paolo, convinto di stropicciarsi gli occhi di fronte alle magie di un funambolo brasiliano dall’innato talento, si accorgerà ben presto, suo malgrado, che di stellare Beto non ha proprio nulla.

Così, dopo la miseria di appena 4 gol in 22 presenze nell’arco di una stagione alle pendici del Vesuvio, l’attaccante carioca torna mestamente in Patria e comincia un lungo girovagare che lo condurrà persino in Giappone al Sanfrecce Hiroshima.

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La sua avventura nipponica si concluderà in modo non lusinghiero, con una sorta di damnatio memoriae da parte del presidente del club, che su Beto si esprime così, in seguito a una rissa scatenata dal giocatore in un ristorante:

Questo incidente ha macchiato il calcio e mi dispiace tantissimo per il grande fastidio che ha provocato ai nostri tifosi“.

E pensare che Beto, se non sul campo, avrebbe potuto rivelarsi comunque utile per il Napoli… In che modo?

Beh, si narra che all’epoca della cessione di Beto al Gremio, il club di Porto Alegre non navigasse nell’oro e che per questo avesse offerto in cambio a Ferlaino un ragazzino di 17 anni dotato, pare, di un immenso talento, ma il patron rifiutò preferendo incassare il contante.

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Peccato, perché quel diciassettenne di belle speranze si chiamava Ronaldinho…

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