Amarcord
Quella volta che… Antonio Conte si vendicò di Magath
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7 anni agoon
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RedazioneDa Atene ad Atene. Sono trascorsi 16 anni da quella tragedia greca che vide la Juventus, suo malgrado, protagonista di un dramma sportivo che grida ancora vendetta. Ma la vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo. Mercoledì 17 marzo 1999, ritorno dei quarti di finale di Champions League.
Il 2-1 dell’andata a Torino non lascia tranquilli i bianconeri, che sul campo dell’Olympiakos sanno di dover lottare per guadagnarsi il passaggio al turno successivo. Lottare anche contro il vento che, gelido e tagliente, sferza i corpi intirizziti e fa assumere al pallone traiettorie imprevedibili e ingannevoli.
Alla Juve basta lo 0-0, ma prendendo un gol andrebbe fuori e il gol dei padroni di casa arriva puntualmente all’11’. Il tempo scorre e la squadra di Ancelotti non riesce a sfondare, lo spettro di una nuova tragedia greca aleggia sulle teste di Zidane e compagni.
Ma Antonio Conte non ci sta, lui non si arrende, è un guerriero. Anzi, è un vendicatore. A 5′ dalla fine, il capitano spezza il sortilegio greco, insaccando in mischia da pochi passi il gol che manda i suoi in semifinale. Nella stessa porta in cui Magath, 16 anni prima, aveva piazzato alle spalle di un incredulo Dino Zoff, quel pallone che forse, se calciato di nuovo altre 1000 volte, si sarebbe perso oltre la traversa.
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