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Un giorno all'improvviso

Caso Osimhen, ADL tranquillo

Nessuna pistola fumante in mano alla Procura contro il patron del Napoli, accusato di falso in bilanci…

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De Laurentiis lasciava con passo sicuro la Procura di Roma. Nessuna dichiarazione, aveva già parlato abbastanza – su propria richiesta – a chi di dovere. Circa un’ora e mezza prima era entrato nella stanza del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, al primo piano del palazzo di giustizia di Piazzale Clodio, pronto a fare chiarezza sulla propria posizione e quella del Napoli in merito al caso Osimhen per cui è indagato con l’accusa di falso in bilancio. Il tema dunque è ancora quello delle presunte plusvalenze fittizie intorno all’acquisto dell’attaccante nigeriano, arrivato al Napoli dal Lilla nell’estate del 2020 per 71 milioni, mentre in Francia andarono tre giovani – Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri – e Orestis Karnezis valutati poco più di 20 milioni. Il valore di questi ultimi è stato contestato prima dalla Procura della Figc (e nell’aprile del 2022 arrivò il proscioglimento) e poi, dal punto di vista penale, da quella della Repubblica di Napoli, che nel giugno del 2022 per competenza territoriale trasmise il fascicolo a Roma (dove era stato approvato il bilancio del club).

Ma torniamo al presente. A Cascini e ai sostituti Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano ieri il presidente ha raccontato nel dettaglio le dinamiche di quell’operazione, partendo da come si sia arrivati a certe valutazioni dei giovani. Ha poi sottolineato come la trattativa fosse puramente sportiva e quindi condotta praticamente per intero dall’allora d.s. Cristiano Giuntoli, che ovviamente non è tra gli indagati visto che non aveva potere di firma. Il presidente ha messo anche in evidenza come il club, tra i più solidi come posizione economica, non avesse alcun interesse a creare plusvalenze, né dal punto di vista di bilancio, né da quello sportivo per ottenere ad esempio un’iscrizione al campionato che già aveva in tasca. De Laurentiis è tranquillo, convinto che i pm non possano avere in mano alcun elemento in grado di accertare un illecito.

Anche per questo Fabio Fulgeri, l’avvocato che ha accompagnato il presidente in Procura e che lo difende assieme a Lorenzo Contrada, si aspetta “un’archiviazione”. “È andata bene – ha aggiunto -. Sotto il profilo penale non c’è alcuna pistola fumante, confido che i pm possano rivalutare l’accusa. Ricordiamoci che qui occorre dimostrare il dolo, ma dalle indagini non è emerso nulla in questo senso”. A giorni verrà depositata anche una memoria difensiva, che comprenderà stralci del dispositivo con cui il Tribunale federale ha sportivamente assolto il Napoli e i suoi dirigenti. 

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