Serie A
Pioli parla di Cristiano Ronaldo
Published
4 mesi agoon
By
Luca Boate
L’allenatore della Fiorentina Pioli parla di cosa ha provato ad allenare Cristiano Ronaldo e altri campioni come Ibra e Klose.
Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, nel corso della lunga intervista rilasciata a La Repubblica ha toccato vari tasti legati alla sua squadra ma anche al suo percorso in panchina.
Come, per esempio, l’aver condiviso lo spogliatoio con un fenomeno come Cristiano Ronaldo, come avvenuto nell’ultima avventura all’Al Nassr.
A proposito dell’asso portoghese, ha detto Pioli:
“Solo lavorandoci si ha la percezione di quanto sia immenso, un’entità che smuove tutto ciò che ha intorno. Allenarlo è facile, non devi mai ricordargli niente. Avendo 40 anni si deve autogestire, sa bene cosa può o non può fare. La sua ossessione l’ho vista in Klose alla Lazio e in Ibra al Milan. Io amo arrivare al campo alle 7 e andarmene alle 18, anche un’uscita fuori con la famiglia va calcolata in base alle ore di riposo o all’alimentazione. Per questo solo in pochi diventano campioni”.
Pioli parla di Cristiano Ronaldo, Ibra e Klose
Le parole di Stefano Pioli su Cristiano Ronaldo rivelano con grande chiarezza cosa significhi trovarsi di fronte a un campione assoluto. L’allenatore della Fiorentina evidenzia un concetto fondamentale: a quasi 40 anni, CR7 non ha più bisogno di qualcuno che lo guidi nei dettagli quotidiani, perché è lui stesso il custode maniacale della propria professionalità. Questo aspetto lo accomuna a due fuoriclasse che Pioli conosce bene, Klose e Ibrahimović, esempi lampanti di dedizione e mentalità vincente.
Colpisce soprattutto la riflessione sull’ossessione che distingue i fuoriclasse dagli ottimi giocatori: disciplina, cura del corpo, attenzione maniacale all’alimentazione e al riposo. Pioli, con la sua filosofia di lavoro instancabile, sembra riconoscersi in questa stessa dedizione. Il parallelo che traccia tra la sua quotidianità e quella dei grandi campioni mette in luce quanto il successo non sia mai frutto del talento soltanto, ma di un rigore che diventa stile di vita.
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