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Fino alla fine

L’importanza di uno stop

Dicono che se indovini il primo controllo di palla, hai già segnato mezzo gol… Dicono, ma, evidentemente, a Vlahovic non lo hanno detto!

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L’importanza di uno stop

Dicono che se indovini il primo controllo di palla, hai già segnato mezzo gol… Dicono, ma, evidentemente, a Vlahovic non lo hanno detto!

Per chi scrive non è una sorpresa, il serbo non perde occasione per palesare le sue drammatiche lacune in quei fondamentali che s’imparano a scuola calcio!

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Fumo negli occhi

Il filotto di gol nelle ultime partite pre Derby d’Italia aveva convinto un po’ tutti che Vlahovic fosse tornato quello di Firenze, il bomber implacabile che la Juventus aveva strapagato appena due anni fa…

Ma era fumo negli occhi! Negli occhi di chi non vede o fa finta di non vedere che l’ex viola palesa problemi assai più gravi della mira spesso sbagliata, problemi strutturali, carenze che risalgono, probabilmente, a quando faceva ‘Pio-Pio’ nei pulcini…

Perché è nei pulcini che ti insegnano a stoppare il pallone, ma, forse, quel giorno il piccolo Dusan ha fatto sega per andarsene al cinema con gli amichetti…

Che un calciatore professionista, attaccante della Juventus, non riesca a controllare un pallone facile solo davanti al portiere avversario, buttando nel cesso il vantaggio che avrebbe, a conti fatti, cambiato la storia della partita e dell’intera stagione, è inammissibile, inaccettabile, intollerabile!

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E lo è ancor di più, pensando a quanto è stato pagato il suo cartellino e al suo ingaggio, che, ricordiamolo agli smemorati, passerà da 7 a 12 milioni netti tra qualche mese…

Nervosismo e sbracciate

Che non fosse la serata di Vlahovic s’era capito subito dal body language: nervoso e incazzoso, manco avesse messo il piede su un nido di vespe! Irritante e insopportabile quel suo solito e reiterato sbracciare in stile CR7!

Ma se da uno come Ronaldo puoi accettarlo, da uno come Dusan no, non si può vedere e non si può soffrire!

Sia più umile, più concentrato e più disponibile al sacrificio! Invece di prendersela col mondo, s’incazzi con sé stesso e la pianti di frignare, ché nella vita nessuno ti regala niente!

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Anzi, lui, di regali ne ha già ricevuti e belli grossi: quei 7 milioni netti a stagione che da giugno diventeranno 12, sono un premio che non ha sin qui mai dimostrato di meritare!

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