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Sensi-Leicester: i perché del no

Niente da fare: la trattativa è saltata all’ultimo istante del mercato inglese, alla mezzanotte italiana…

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Sensi-Leicester: i perché del no

Niente da fare: la trattativa è saltata all’ultimo istante del mercato inglese, alla mezzanotte italiana.

Per la rabbia dell’Inter, che così vedrà tornare alla base un giocatore deluso dall’epilogo della vicenda, che dovrà pagare il suo stipendio fino

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alla fine della stagione (quando lo perderà a zero) e che non incasserà i soldi che il Leicester avrebbe garantito in caso di promozione. 

Di chi è la colpa della fumata nera?

La responsabilità della fumata nera è da addebitare tutta degli inglesi:

i dirigenti nerazzurri hanno fatto il possibile per sistemare la situazione, venendo incontro ai colleghi a più riprese, soprattutto

nell’ultima giornata, nella quale il Leicester ha cambiato più volte le carte in tavola. Tutto vano. Tutto inutile.

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Prima sono saltati fuori problemi con il permesso di soggiorno, poi con la formula del trasferimento e il Fair play finanziario che adesso in Inghilterra è assai temuto a causa delle penalizzazioni di punti inflitte ad alcuni club. 

Trattativa stoppata

Forse, però, la verità è che non tutti al Leicester erano convinti di chiudere l’affare:

Maresca si è speso in prima persona per avere l’ex Sassuolo, ma alcuni dei suoi manager (evidentemente) non la pensavano come lui.

Altrimenti non avrebbero aspettato l’ultimo giorno disponibile per far volare il giocatore in Inghilterra e cercare di sistemare i documenti

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