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ESCLUSIVA – Altobelli: “La mia vita con Trap, Zoff e quell’aneddoto su Boniperti…”

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Di Davide Sacchetti


Il percorso dal Latina all’Inter?
Il mio percorso è stato un percorso di sacrificio sono partito dal basso e sono arrivato ad essere campione del Mondo, io ho iniziato i primi calci nel mio paese di origine a Sonnino per poi fare la Juniores con il Latina e fare una stagione in C. Dopodiché sono passato al Brescia per 3 stagioni in Serie C e poi sono arrivato nell’Inter.
Come si costruiscono gli scudetti?
La costruzione non dipende solo dai giocatori ma c’è una società, che scelgono i giocatori, ma il fattore più importante è la società allenatore direttore sportivo che scelgono dei giocatori che poi tutti insieme riescono a creare un gruppo vincente, però alla base di tutto c’è una società. Noi quando abbiamo vinto il campionato con L’Inter siamo stati in testa dall’inizio alla fine.
L’allenatore che all’Inter ti ha lasciato di più?
Secondo me l’allenatore più bravo che ha dato tanto all’Inter e ha dei ragazzi giovani che arrivavamo dalla Serie B e C è stato Bersellini.
Quali erano i giocatori leader in quell’Inter?
In quegli anni li c’erano Giuseppe Baresi, Bordon e Oriali.
Cosa vi ha lasciato e come avete accolto Trapattoni?
Quando arriva un allenatore vincente come lui ci si aspetta sempre tanto però alla fine sono i giocatori quelli che vincono.
La tua esperienza alla Juventus?
Io sono stato messo in condizioni di essere mandato via dall’Inter abbiamo interrotto il contratto, io sono rimasto fermo 2 mesi Maggio e Giugno poi mi ha chiamato Boniperti e ho accettato la Juventus. Con la Juventus è stata un esperienza positiva e importante in campionato ho fatto 4 gol ma tra Coppa Italia e Coppa Uefa ho realizzato 15 gol fino a gennaio e l’ultima partita l ho giocata proprio in quel mese lì a Roma dove abbiamo vinto 1-3 ho segnato e mi sono fatto male ed è finita la mia stagione.
Un annedoto su Boniperti?
Boniperti chi non l’ha conosciuto ha perso davvero tanto era un grandissimo presidente sapeva come fare. Io quando sono arrivato non mi ha fatto nemmeno aprire bocca mi ha detto sono tanti anni che ti volevo prendere ma non ci sono mai riuscito, so quello che prendi ma io ti do 300 milioni in più, veramente un grandissimo uomo e personaggio che se ne intendeva di calcio.
Come ti sei trovato con Rui Barros alla Juventus?
Era un giocatore che aveva molta tecnica qualità era un ragazzo che metteva l’anima in campo. Io sono stato la sua spalla destra perché viveva quasi sempre con me lo portavo in giro, sono stato molto bene e sono stato contento perché alla fine si è imposto ed è stato per anni alla Juventus?
Che tipo di rapporto avevate con un allenatore come Zoff?
Zoff era un allenatore forte era un uomo simbolo di quella squadra tutti lo ossanavano, io lo conoscevo bene perché eravamo in nazionale insieme è stato un grandissimo.
Quali erano i giocatori simboli di quella Juventus?
I giocatori simboli di quella Juventus erano Cabrini, Massimo Mauro , Brio, lo straniero Laudrup.
Cosa si prova quando si indossa la maglia azzurra?
La maglia azzurra è un emozione unica fantastica, l’Italia è un paese dove lo sport principale è il calcio e quando la nazionale va a giocare Mondiali ed Europei parte per vincere.
Come avete vinto il Mondiale dell’82 tra tante difficoltà?
Siamo andati a quel Mondiale dove abbiamo pareggiato le prime 3 partite, c’erano critiche a non finire da parte dei giornalisti perché avevamo fatto una preparazione molto importante e dura però poi quando abbiamo iniziato a incontrare Argentina, Brasile Polonia e Germania abbiamo stravinto meritatamente, onore al mister Enzo Bearzot per il grande lavoro che aveva fatto.
Che sensazioni avete avuto nella partita contro il Brasile?
Quella è stata una partita stratosferica il Brasile aveva una squadra formata da giocatori come Zico, Falcao e Socrates. Noi dovevamo solo vincere e quindi siamo scesi in campo e ci siamo giocati la partita a viso aperto.
Il giorno prima della Finale contro la Germania eravate tesi o convinti di vincere?
Eravamo tutti giocatori esperti i giorni prima della finale abbiamo passato intere mattine/ pomeriggi a guardare loro come giocavano, alla fine siamo stati premiati perché non abbiamo lasciato niente al caso avevamo tutto preparato alla perfezione.
Che ricordi hai dopo la fine della partita?
Finita la partita lo spogliatoio era pieno di gente dirigenti e giornalisti, il momento più è bello è stato il giorno dopo quando siamo arrivati in Italia con l’aereo di Pertini, da Ciampino al Quirinale tutta la strada era bloccata piena di gente che ci aspettava.
Hai mai ricevuto offerte all’estero?
Si le ho ricevute da Germania e Francia ma io sono voluto restare in Italia perché era il campionato più bello di tutti e arrivavano giocatori forti
Una tua lista dei top 5 giocatori più forti che hanno giocato con te?
Paolo Rossi
Graziano Bini
Bruno Conti
Marco Tardelli

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