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Diavolo in me

Milan, a che punto siamo con lo stadio?

L’Ad rossonero Furlan annuncia importanti novità sul nuovo impianto…

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“Il mio coinvolgimento con il Milan è iniziato nel 2017 durante un periodo critico caratterizzato da una transizione finanziaria e un trasferimento di proprietà dalla famiglia Berlusconi a un investitore cinese – ha detto l’amministratore delegato rossonero -. Ora, sotto la guida di RedBird, stiamo iniziando una fase entusiasmante di crescita globale, con un forte focus anche sul mercato mediorientale. Siamo qui per parlare di investimenti nel calcio e uno degli investitori principali è il nostro partner Emirates. Questo è il 15esimo anno che abbiamo sulla nostra maglia Emirates, un partner meraviglioso. L’apertura di un ufficio a Dubai è un’ulteriore testimonianza del nostro impegno nella regione per ulteriori collaborazioni e crescita. Dubai e la regione circostante hanno una grande importanza per noi e prevediamo una continua espansione e opportunità di crescita con Emirates, consolidando la nostra presenza in questo mercato”.

Quindi, la pianificazione: “In termini di strategia aziendale, operiamo su tre pilastri fondamentali: il calcio, ovvero la ragione per cui esistiamo; la sostenibilità finanziaria: bisogna essere sostenibili dal punto di vista finanziario; e la responsabilità sociale: non siamo solamente un club di calcio, ma un’istituzione sociale e culturale. Essere sostenibili è cruciale per attirare capitale”. Infine, ma non certo ultimo, una considerazione sullo stadio: “Il percorso del Milan prevede la continuazione dell’espansione internazionale in Medio Oriente e in America, assieme al progetto ambizioso di un nuovo stadio a San Donato. Il nostro attuale stadio, con la sua età e le sue limitazioni, non soddisfa più gli standard necessari per offrire un’esperienza ottimale ai nostri tifosi”. La posizione del Milan in questo momento è chiara: il club ha ascoltato il sindaco Sala, ma ad oggi la priorità rimane San Donato.

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