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Diavolo in me

La narrazione su Leao

Contro l’Atalanta ha segnato il rapper o il calciatore? Proviamo a rispondere a questa domanda…

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La narrazione su Leao

Contro l’Atalanta Rafael Leao ha ritrovato la rete in campionato dopo più di 5 mesi dall’ultima volta.

Non segnava in Serie A addirittura dal 23 settembre, in occasione della vittoria casalinga contro il Verona.

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Se ci fermassimo a questa fredda statistica staremmo parlando di una stagione disastrosa, che è quello che sembra si voglia far passare.

La realtà dei fatti

La realtà dei fatti è ben diversa. Infatti, solo tre giorni prima Leao aveva segnato il gol qualificazione contro il Rennes, ma c’è molto di più.

Primo punto. E’ completamente inutile paragonare i numeri di Leao a quelli degli attaccanti di Inter e Juventus.

Lautaro e Vlahovic

Lautaro e Vlahovic è ovvio che segneranno sempre più di Leao, sarebbe strano infatti che dei giocatori che di ruolo fanno il centravanti facciano meno gol di un esterno offensivo.

Perché allora la prossima volta non vediamo chi ha fatto più gol tra Pulisic e Barella o Rabiot? Tanto vale tutto.

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Non è un goleador


Secondo punto. Leao non è mai stato un goleador. Il suo storico, non particolarmente lungo visto che parliamo di un ragazzo di appena 24 anni, dice che la sua miglior stagione a livello realizzativo è stata la precedente con 15 gol in campionato.

Chi si aspetta un giocatore da doppia-doppia cifra ha sbagliato orizzonte. Certo, rispetto ai 4 segnati fino ad ora 15 sono tanti, ma la stagione non mi pare sia finita.

In Europa non contano?

Terzo punto. Forse il più importante. Non è molto chiaro perché da quest’anno i gol in Champions League, Europa League e Coppa Italia non valgano più.

Probabilmente perché se dovessimo considerare anche le reti nelle altre competizioni, la narrazione di “stagione disastrosa” si scioglierebbe come neve al sole.

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Infatti, con il gol, tra l’altro bellissimo, contro l’Atalanta, il portoghese è salito a quota 9 gol stagionali, solamente 3 in meno rispetto all’anno in cui ha vinto il premio di miglior giocatore della Serie A.

Gli assist

Quarto punto. Gli assist. Oltre alle 9 reti, Leao ha fornito ai compagni ben 7 assist decisivi, tutti in campionato, ai quali si possono anche aggiungere 2 rigori procurati, considerati al pari degli assist nelle statistiche degli ultimi anni.

Come già accennato prima, Leao di mestiere fa l’esterno d’attacco, ruolo in cui i gol sono certamente importanti, ma gli assist lo sono ancora di più.

Quelli decisivi sono “solo” 7, ma quante volte Rafa ha messo i compagni davanti al portiere i suoi compagni non hanno sfruttato l’occasione? Solo con l’Atalanta è successo almeno due volte, pensate in tutte le altre partite.

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Il rapper

Quinto punto. Il rapper. Molte critiche si concentrano sulla sua attività parallela al calcio: la musica.

Secondo molti infatti, fare il rapper non gli permetterebbe di essere un calciatore professionista al 100%. Non mi pare che stiamo parlando di una pop-star internazionale che fa concerti in tutto il mondo.

Parliamo di un ragazzo che nel tempo libero, al posto che guardare serie tv o giocare alla Play Station, scrive canzoni.

Francamente non vedo come questo possa influire sulla sua carriera da calciatore. Se Leao non si ferma un’ora in più dopo gli allenamenti per migliorarsi di certo non è perché ha l’hobby di fare musica.

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L’esultanza polemica anche no!


Per onestà intellettuale una cosa a sfavore la voglio dire. Non mi è particolarmente piaciuta l’esultanza polemica.

Le critiche di questi mesi sono state senza dubbio feroci ed eccessive, tra l’altro spesso sono anche arrivate dai suoi tifosi, ma se fai il calciatore professionista devi anche accettare che le persone dicano la qualunque sul tuo conto.

La risposta deve arrivare solo attraverso il campo, non con le faccine o con i tweet.

Conclusioni

In conclusione, tra Serie A, Champions League, Coppa Italia ed Europa League, Leao ha fatto 16 gol + assist.

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Tra l’altro, nel 2024 il talento di Setubal in 12 presenze ha già fatto 5 gol e 3 assist. Numeri non eccezionali, ma nemmeno disastrosi come si vuole far passare.

Non sono numeri da calciatore che vale più di 100 milioni? Meglio così. Vorrà dire che potrà continuare a far cantare i tifosi del Milan ancora per tanti anni.

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