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Così non VAR

Caos VAR: è un problema che mina la credibilità del calcio italiano

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Caos Var

Oramai si è arrivati a definirlo in toto un “Caos VAR”!
Tante polemiche in vari campi. Dalla vittoria un po’ troppo sofferta dell’Inter sul Sassuolo (2-1), della frenata della Juventus con il Verona (1-1) e del mancato rigore per gli ospiti in Napoli-Pisa (3-2).
E’ inevitabile soffermarsi sul tema perché, se sbagliare è umano, perseverare nell’errore diventa ridicolo!
E al ridicolo, come insegnano i saggi, non c’è rimedio.

La tecnologia? Solo “Caos VAR”!

La questione diventa ancora più paradossale se si pensa che tutto questo accade nell’era del Var, uno strumento pensato per ridurre al minimo gli errori arbitrali.
Assegnare un rigore, infatti, non è una decisione marginale: può cambiare il corso di una partita e, di conseguenza, l’intera classifica. Eppure, settimana dopo settimana, assistiamo a episodi che lasciano tifosi e addetti ai lavori increduli.

Bologna-Genoa 2-1

In questo turno, per esempio, sono stati assegnati rigori che neanche al calcetto del martedì.
Il più surreale si è visto in Bologna-Genoa.
Nel finale, dopo un rimpallo in area, la palla tocca il braccio di Carboni. Un tocco inevitabile, avvenuto a distanza ravvicinatissima. Eppure l’arbitro Collu, richiamato dal Var, ha deciso di assegnare il penalty trasformato da Orsolini per il 2-1.
“Carboni ha fatto un extra movimento” ha dichiarato l’arbitro, lasciando aperto un interrogativo quasi filosofico: cosa significhi davvero “extra movimento”?

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H.Verona-Juventus 1-1

Altri due episodi controversi arrivano da Verona-Juventus (1-1).
L’arbitro Rapuano ha punito un tocco di mano di Joao Mario su un pallone spiovente. La traiettoria era imprevedibile e il braccio del giocatore praticamente aderente al corpo. Nonostante il check al Var, la decisione è stata netta: rigore.
All’inizio della ripresa, Orban del Verona ha colpito Gatti con una gomitata al volto.
Le immagini mostrano chiaramente come il difensore gialloblù non fosse concentrato sul pallone, ma sull’avversario, in attesa del momento giusto per colpirlo. I
n un simile contesto, l’arbitro Rapuano avrebbe dovuto sanzionare l’intervento con un cartellino rosso diretto, e non con un semplice giallo.
Decisioni che hanno scatenato le proteste di Tudor e che riaccende il dibattito: perché complicare un gioco semplice con interpretazioni illogiche?

Inter-Sassuolo 2-1

Mancata espulsione in Inter-Sassuolo.
Dimarco, già ammonito, ha commesso un fallo evidente trattenendo l’avversario e successivamente spedendo il pallone in tribuna per guadagnare tempo.
Un doppio gesto che, secondo regolamento, avrebbe dovuto comportare il secondo cartellino giallo e quindi l’espulsione.
L’arbitro, invece, ha sorvolato, evitando al centrocampista nerazzurro una sanzione che avrebbe inciso anche sulla sua presenza nel turno successivo.

Napoli-Pisa 3-2

Non meno chiacchierato l’episodio di Napoli-Pisa.
Kevin De Bruyne, in raddoppio su Leris, ha commesso un intervento goffo e pericoloso pestando il piede del giocatore pisano. Una dinamica che sembrava destinata a un rigore per gli ospiti.
Tuttavia, l’arbitro ha annullato tutto per un presunto tocco di mano dello stesso Leris mentre era caduto a terra.
Le immagini mostrano chiaramente che il braccio era in appoggio e, come previsto dal regolamento, non punibile. Anche in questo caso, un errore che alimenta polemiche!

“Caos Var”? La domanda è semplice per tutti

Alla luce di questi episodi, emerge una domanda inevitabile: a cosa serve il Var se gli arbitri continuano a interpretare le regole in maniera così controversa?
Il calcio dovrebbe essere passione, spettacolo e giustizia sportiva, non un susseguirsi di decisioni incomprensibili che rischiano di falsare le competizioni.

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