Amarcord
Milan, gli abbonati protestano: “Ingiusto pagare per il comportamento di pochi”
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12 anni agoon
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Redazione
I tifosi del Milan non ci stanno, e impugnano il ricorso verso la decisione del giudice sportivo di chiudere lo stadio di San Siro per la gara contro l’Udinese. Queste le motivazioni dell’azione presentata oggi alla Corte di Giudizia della Figc da un gruppo di abbonati rossoneri: “Non è ragionevole, proporzionata e giustificatauna sanzione disciplinare determinata dal comportamento – da verificare sotto il profilo della sua effettiva sussistenza, e da valutare correttamente in ragione della sua estremamente limitata entità e gravità ed alla luce della necessità di prevedere una sanzione di diverso tipo – di una ridotta frangia di tifosi (meno di 100), ma avente come destinatari decine di migliaia di sostenitori (in particolare, gli abbonati), che non hanno posto in essere alcun comportamento negativo e che si vedono irragionevolmente sanzionati per un fatto posto in essere da soggetti con i quali non hanno nulla a che vedere“.
I tifosi, assistiti dall’avvocato Enrico Lubrano, si riservano di quantificare il risarcimento danni in sede di giudizio. Nel ricorso si rileva che il provvedimento preso dal giudice sportivo ”è gravemente e direttamente lesivo degli interessi”, oltre che del Milan, ”di tutti i sostenitori della stessa interessati a vedere le relative partite in ‘casa”’ e in particolare di tutti i soggetti titolari di tessera di abbonamento alle gare interne. ”E’ pertanto necessario – si legge ancora – che la Giustizia Sportiva disapplichi, almeno nel caso in questione, le norme sopra indicate, in ragione della loro palese illegittimità (anche in considerazione del fatto che le stesse saranno verosimilmente modificate a breve dal Consiglio Federale della Figc). Inoltre si osserva che il provvedimento e le relative norme del Codice di Giustizia Federale risultano ”manifestamente illegittimi” per violazione dei superiori principi di ”ragionevolezza, proporzionalità e giustificazione, sanciti anche dall’ordinamento comunitario”. ”I ricorrenti sono senz’altro legittimati a contestare il provvedimento impugnato, in base ai principi generali dell’ordinamento – spiega l’avv. Lubrano -, in ragione del fatto che lo stesso risulta essere direttamente lesivo dei loro interessi, pur non essendo essi soggetti dell’ordinamento federale. Laddove l’azione in questione non fosse accolta, gli interessati presenteranno ricorso per il risarcimento dei danni innanzi al giudice amministrativo”.
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