Amarcord
Ancelotti e il passato italiano: “Alla Juve pensavo alla formazione tutta la notte, al Milan mi chiamava Berlusconi e…”
Published
11 anni agoon
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Redazione
Carlo Ancelotti, tra il presente al Real Madrid e il passato alla guida di Juventus e Milan, parla a ruota libera a ‘Cadena Ser’.
“Il Madrid è senz’altro il club più attento e dedito in cui mi sia capitato di lavorare. Non mi è mai successo di dover spronare o motivare un giocatore“, ha esordito il tecnico di Reggiolo, che ha poi passato in rassegna i giocatori che ha allenato in carriera: “Maldini non è mai arrivato in ritardo nemmeno di un minuto, Ibrahimovic mi piace più come persona che come calciatore, è un vincente nato. Balotelli? Ci sono momenti in cui deve cambiare e tirare fuori la qualità“.
E ricordando le sue avventure italiane Ancelotti ha aggiunto: “Alla Juventus ho brutti ricordi legati a quando dovevo fare la formazione e decidere se schierare Inzaghi o Kovacevic, ci pensavo per tutta la notte. Milan? Ci sono realtà in cui i presidenti sono tifosi e sono cresciuti con certi colori. E’ questo il caso di Silvio Berlusconi, che mi chiamava per chiedermi perché giocasse questo e non quello, mentre Perez non lo fa“.
Capitolo mercato: “Arrivano indizi su una possibile partenza di Khedira, ma penso che Sami resterà con noi”.
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