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Salvatore Giglio ci lascia: la Juve e il calcio perdono un’icona

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Salvatore Giglio

Il mondo del calcio piange una delle sue figure più rappresentative e amate: è morto Salvatore Giglio, il fotografo che ha raccontato con passione e talento la storia della Juventus per decenni. La sua scomparsa, avvenuta dopo una lunga malattia, lascia un vuoto incolmabile non solo tra i tifosi bianconeri, ma anche in tutto l’ambiente sportivo internazionale. Originario di Palermo, Giglio ha saputo elevare la fotografia sportiva a forma d’arte, immortalando momenti indelebili che resteranno impressi nella memoria collettiva.

Salvatore Giglio è stato il fotografo ufficiale della Juventus per 25 anni, ma il suo legame con la Vecchia Signora è andato ben oltre la semplice professione. La sua carriera ha raggiunto vette straordinarie. Nel 1998 ha tagliato lo storico traguardo delle mille partite ufficiali seguite al fianco del club bianconero, un record che evidenzia la sua dedizione incondizionata. Giglio ha avuto l’onore di essere l’unico italiano incluso tra i 14 “Uefa World’s Best Soccer Photographers”, un riconoscimento che ne conferma la rilevanza a livello mondiale.

Salvatore Giglio e quello scatto a Platini

Michel Platini - foto di Salvatore Giglio


Tra i suoi scatti più celebri, uno su tutti è entrato nella leggenda. Michel Platini sdraiato a terra in segno di protesta, dopo l’annullamento di un gol spettacolare durante la finale della Coppa Intercontinentale del 1985 a Tokyo. Un’immagine potente, diventata simbolo di un’epoca e della passione che anima questo sport.

Ma il talento di Salvatore Giglio ha saputo spingersi ben oltre i confini italiani. Ha seguito da vicino sette edizioni dei Mondiali e nove degli Europei di calcio, portando la sua firma in eventi internazionali di primissimo piano. Ha collaborato con testate di prestigio mondiale come France Football e Sports Illustrated, facendo conoscere la sua arte fotografica a un pubblico globale.

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La scomparsa di Giglio rappresenta una perdita enorme per il calcio e per la cultura sportiva italiana. La sua eredità vive nei suoi scatti, che continueranno a raccontare emozioni, vittorie, sconfitte e storie di uomini che hanno fatto la storia del pallone.

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