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Donnarumma sull’addio al PSG: “Ho scritto una lettera a tutti”
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2 mesi agoon
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Luca Boate
Donnarumma sull’addio al PSG non vuole rivelare le motivazioni effettive, ma si limita a dire che ha scritto a ciascun compagno di squadra.
Gianluigi Donnarumma ha parlato a L’Equipe del suo addio al Paris Saint-Germain, confidando di aver scritto una lettera a ciascuno dei suoi compagni di squadra prima della finale di Champions League contro l’Inter.
“Ho lasciato una lettera a ciascuno dei miei compagni di squadra per ringraziarli di questo fantastico viaggio. L’ho scritta in diverse lingue in modo che tutti potessero capirla. Era qualcosa che sentivo, che volevo condividere e trasmettere a tutti i miei compagni di squadra, per tutto ciò che avevamo già realizzato. Mancava solo l’ultimo pezzo del puzzle per concludere in bellezza. Sono anche felice che sia stato preso a cuore e spero di aver contribuito a dare qualcosa a tutti”.
Sui contenuti della lettera
“Non posso parlarne perché sono cose personali, che riguardano la squadra. Ma era una lettera sincera, una lettera scritta con amore per tutti i miei compagni di squadra. Ho cercato, attraverso queste parole, di trasmettere tutto me stesso, tutto l’amore che provo per loro, per tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme, per tutti gli anni che abbiamo sofferto insieme”.
Donnarumma sull’addio al PSG: “Ho scritto una lettera a tutti”
Le parole di Gianluigi Donnarumma a L’Equipe lasciano trasparire un lato intimo e umano che spesso si tende a trascurare nel calcio moderno, troppo concentrato su cifre e prestazioni. L’idea di scrivere una lettera personalizzata a ciascun compagno di squadra, per di più in più lingue, dimostra sensibilità, rispetto e senso di appartenenza. Non si tratta di un semplice gesto formale, ma di un modo per ribadire quanto il percorso condiviso abbia segnato anche lui a livello personale.
Il fatto che Donnarumma abbia scelto di non svelare i contenuti sottolinea ulteriormente il valore privato e autentico dell’iniziativa: non un’operazione d’immagine, ma un atto rivolto al gruppo. In un’epoca in cui il calcio rischia di sembrare sempre più un’industria fredda, questi gesti ricordano che dietro ci sono rapporti umani, emozioni e legami che vanno oltre i 90 minuti. È un dettaglio che restituisce l’immagine di un portiere non solo leader in campo, ma anche compagno vero nello spogliatoio.
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