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Ancelotti gongola e ora con Mbappé

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Carlo Ancelotti lo ha fatto di nuovo, è campione d’Europa per la quinta volta da allenatore e ha guidato il Real Madrid al quindicesimo trionfo in Champions League. “Non ci si abitua mai a vincere, anche perché è stata dura e più del previsto – ha commentato il tecnico italiano a fine partita -. Nel primo tempo abbiamo sofferto tanto, nella ripresa abbiamo fatto meglio. Questo è un sogno che continua”. Il cambio nella ripresa è stato evidente: “Ho chiesto a Vinicius di dare di più perché siamo stati un po’ pigri all’inizio”.

“Tutto molto bello, aver vinto cinque Champions non è importante quanto passare serate come queste – ha proseguito Ancelotti -. Sembra un sogno questa seconda parte della mia carriera a Madrid, speriamo di non svegliarci. Il presidente Perez era molto felice, è la chiave di tutto questo e con questo successo supera Bernabeu e si conferma un grande presidente. Questo trionfo ha lo stesso sapore degli altri, con grande sofferenza e grande gioia. La chiave è la storia di questo club, io faccio quello che posso”.

Ma qual è la ricetta del successo? Per Ancelotti è semplice: “Avere una buona squadra, buoni giocatori e un grande club alle spalle. Oggi però il Dortmund ha fatto meglio nel primo tempo, facevano quello che volevano difendendosi e ripartendo in velocità. Siamo stati bravi a difendere sui calci piazzati che era un loro punto di forza”.

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Nel finale l’abbraccio con Kroos: “L’ho ringraziato per tutto perché lascia dopo questa partita e per noi è difficile accettarlo. Lascia vincendo la Champions, come hanno fatto in pochi in carriera”.

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