Amarcord
Sartori sconsolato: “Paghiamo ogni errore, ma avanti con Sannino”
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12 anni agoon
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Redazione
Il Chievo attraversa un momento di difficoltà, visto che i clivensi occupano al momento l’ultimo posto in classifica con 4 punti. Il direttore sportivo gialloblù, Giovanni Sartori, ha parlato della situazione della squadra di Sannino intervenendo in esclusiva ai microfoni di ‘Rete Sport’.
Come spiega questa partenza così difficile da parte del Chievo? “Siamo partiti meglio degli anni precedenti sotto certi aspetti, effettivamente alla squadra non posso dire nulla sotto l’aspetto dell’impegno, tranne che per un paio di partite. La costante purtroppo è negativa, anche quando abbiamo fatto prestazioni buone come con il Genoa. Stiamo pagando ogni singolo errore”.
Quanto incide psicologicamente sui giocatori una sconfitta come quella con la Juve? “Non lo so, ma una cosa è certa: da quel momento in poi è cambiato tutto, abbiamo avuto una serie di situazioni negative a partire da quell’episodio. Sarebbe troppo difficile capire se in effetti è stato quello, posso però dire che quel fatto specifico sui giocatori non ha inciso più di tanto, anche se certe sicurezze sono venute meno. Speriamo che ad un primo risultato positivo tutto possa tornare come prima”.
Si aspettava una Roma così? “Io onestamente devo dire che 9 vittorie consecutive e 27 punti non li prevedevo, e sfido chiunque ad averlo previsto. Il segreto è frutto di varie componenti: l’allenatore ha dato qualcosa in più, la campagna acquisti rispetto all’anno scorso ed i risultati che consolidano il gruppo”.
Qualcuno l’ha colpita in particolare? “Tutto il complesso, è una squadra armonica. A me però e sempre piaciuto molto Benatia, e quest’anno ha confermato quello che pensavo. Ha dato quel qualcosa in più che mancava”.
Prevedete un cambio sulla panchina? “Andiamo avanti con Sannino, poi quello che succederà non so dirlo. Per ora proseguiamo con lui, perché errori macroscopici da imputare al tecnico non ce ne sono. Purtroppo a volte i risultati influiscono, noi per ora non vogliamo farci influenzare”.
Com’è il ruolo di direttore sportivo? “E’ difficile, come anche quello dell’allenatore. Difficile perché bisogna scegliere giocatori e persone in base a qualità, prezzo e contesto. A volte azzecchi l’uomo ma sbagli il giocatore. Il segreto del Cagliari ad esempio è quello di aver cambiato pochi giocatori, noi ne abbiamo cambiati 12-13, non sono pochi per dare continuità”.
Sappiamo che qui a Roma andrete dal Papa. Cercate una benedizione per le vostre sorti sportive? “Sarebbe semplice dire di sì, ma non andiamo per quello. Andiamo per motivi di fede, ma se ci venisse data anche per l’ambito sportivo non la rifiuteremmo”.
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