Amarcord
Riprende a Bari il processo sul Calcioscommesse, Conte e Ranocchia testimoni
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12 anni agoon
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Redazione
Riparte domani a Bari il processo sul Calcioscommesse. Sotto esame le presunte combine degli incontri di serie B Bari-Treviso del 10 maggio 2008 (0-1) e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009 (3-2). Come riferisce stamane ‘Il Corriere dello Sport’, saranno sentiti testimoni eccellenti, la cui presenza al dibattimento è stata richiesta da alcuni dei 25 imputati.
Su tutti ci saranno il tecnico della Juventus Antonio Conte, ex allenatore dei pugliesi, e il difensore dell’Inter Andrea Ranocchia, ex centrale della formazione biancorossa. In apertura di udienza il giudice Perrelli dovrà verificare la regolarità delle notifiche dell’atto di fissazione del processo e verificherà se vi sono richieste di costituzione di parte civile di tifosi e club.
Ai calciatori imputati è contestato il reato di concorso in frode sportiva per aver venduto per complessivi 220 mila euro le due partite. Secondo la ricostruzione operata dall’accusa, per perdere Bari-Treviso dieci calciatori biancorossi intascarono complessivamente 70.000 euro. Il denaro sarebbe stato consegnato dal calciatore del Treviso Pianu ai baresi Rajcic, Santoruvo, Lanzafame, Gillet, Marco Esposito (che ha già patteggiato la pena), Belmonte, Strambelli, Bonanni, Ganci e Spadavecchia.
Per far vincere alla Salernitana la partita, due calciatori e un dirigente della squadra campana, gli atleti Luca Fusco e Massimo Ganci (ex Bari) e il team manager Cosimo D’Angelo, avrebbero inoltre offerto 150.000 euro a 16 calciatori del Bari e al faccendiere del Bari Angelo Iacovelli (accusato anche di favoreggiamento reale).
Sempre secondo l’accusa, questi sarebbero i calciatori del Bari che avrebbero ricevuto circa 7 mila euro a testa: Andrea Masiello (che ha patteggiato la pena), Stellini (ex secondo di Conte alla Juve, poi squalificato), Lanzafame, Kutuzov, Marco Esposito, Santoni, Parisi, De Vezze, Galasso, Bonomi, Caputo, Gillet, Colombo, Raffaele Bianco, Edusei e Guberti. Il faccendiere Iacovelli avrebbe ricevuto l’intera somma destinata ai calciatori, per poi distribuirla in parti uguali e trattenere per sé 38 mila euro.
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