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Amarcord

Participio passato di correre: Corso

Tormento ed estasi di Helenio Herrera e della Grande Inter, Mariolino, per tutti Mandrake, pettinava il pallone col suo mancino di seta!

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Participio passato di correre: Corso

Tormento ed estasi di Helenio Herrera e della Grande Inter, Mariolino, per tutti Mandrake, pettinava il pallone col suo mancino di seta, il Piede Sinistro di Dio!

La foglia morta

Quante volte abbiamo provato a imitare le punizioni dei nostri idoli, sforzandoci di far salire il pallone oltre la barriera, una barriera di macchine parcheggiate per strada, per poi farlo scendere all’incrocio, non dei pali, ma dei bordi della saracinesca di un garage…

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Quante volte abbiamo provato a calciare una punizione a foglia morta e la maledetta, non quella di Pirlo, rimaneva sempre viva! Già, come muore una foglia?

Dev’esserselo chiesto, molto prima di noi, Mariolino Corso, che di foglie nella sua parabola da calciatore ha fatto strage.

Se l’è chiesto ben prima di Maradona e Messi e si è anche risposto: una foglia muore accarezzando il pallone con la parte interna del piede, così da imprimergli un particolare effetto rotatorio, simile a quello di un’elica che gira.

Girando l’elica permette all’aeroplano di decollare, allo stesso modo, il pallone, girando, si solleva da terra e inizia a salire fino a che non perde quota e comincia a scendere verso la destinazione finale, il sette.

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Il tormento e l’estasi

Tormento ed estasi, croce e delizia, l’uno e l’altra sapeva essere Corso per allenatore, compagni e tifosi:

spariva dal campo all’improvviso, estraniandosi dal gioco al marigine del campo, ma di colpo si accendeva, estradando dal cilindro autentiche magie!

Col suo mancino di seta, ribattezzato il piede sinistro di Dio, Mariolino accarezzava il pallone, lo pettinava, lo serviva a Mazzola e Jair, lo radiocomandava all’incrocio dei pali della porta avversaria!

Lo chiamavano il participio passato del verbo correre non soltanto per il cognome, ma soprattutto perché di correre lui non voleva saperne, erano gli altri a correre per lui!

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Il suo calcio era arte, mai fatica: non puoi chiedere a Michelangelo di fare l’imbianchino!

La Maserati

La velocità a Corso piaceva soltanto al volante: si narra che una volta Angelo Moratti arrivò ad Appiano alla guida di una Maserati ultimo modello, suscitando l’interesse di Mariolino, che gli chiede di poterla provare…

Il Presidente acconsentì e lui andò a farsi un giro intorno alla Pinetina, tornando con l’espressione di chi ha goduto e non poco… Moratti allora mangia la foglia e gliela regala senza esitazioni:

del resto era il cocco della Signora Erminia, che a San Siro ci andava, se non esclusivamente, principalmente per vedere lui!

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